Il sindaco e candidato presidente è stato assessore Tosi attacca: «Non sa di cosa sta parlando» «Rivoluzione? Macché, si vede la sua ignoranza I dipendenti della sanità sono 59.738 e non 95 mila» II manifesto elettorale di Zaia sulla sanità ha provocato l’immediata reazione di un ex assessore regionale che si è occupato per anni di questa materia e che ora fa il sindaco e punta proprio alla poltrona di presidente della Regione: Flavio Tosi.
Che attacca l’ex collega leghista a testa bassa. «Altro che “rivoluzione sanitaria”. Il programma di Zaia sulla sanità dimostra a pieno l’ignoranza in materia del governatore uscente. E la cosa è drammatica visto che Zaia guida la Regione da cinque anni e che la Sanità rappresenta circa il 70% della spesa totale, e la funzione principale». Tosi entra nel particolare: «II massimo dell’ignoranza Zaia lo dimostra quando afferma che i dipendenti del settore sarebbero 95 mila: se così fosse la nostra sanità sarebbe la più sprecona d’Italia. E invece i dipendenti sono esattamente 59738». Tosi rivendica la paternità della proposta di azzerare il ticket sulla sanità: «Zaia poi, nell’esporre la sua “rivoluzione”, smentisce goffamente il suo assessore alla Sanità, Luca Coletto, che giusto pochi giorni fa ci aveva attaccato parlando dell’impossibilità di azzerare il ticket sanitario. E invece guarda caso, noi presentiamo il programma in anticipo su tutti (grave che Zaia ancora non l’avesse), e improvvisamente ci viene scopiazzata la proposta dell’azzeramento.
Zaia poi ignora che in alcune Ulss la possibilità di prenotare le visite nelle farmacie esiste già, che la Sanità su smartphone e tablet in alcune aziende sanitarie è già presente, e che normalmente i direttori generali il pubblico lo ricevono già – forse a differenza del Governatore uscente. Inoltre sulla protesica non aggiunge altro rispetto a ciò che già esiste e, dimostrando le sue grandi doti di razionalizzatore di spesa, propone la creazione di un’ulteriore baraccone, la fantomatica Agenzia». «Infine, sulla reperibilità anche di notte del medico di base, è già previsto dagli accordi che questi coprano le 12 ore e le altre 12 vengano garantite dalla guardia medica: dunque Zaia si rende protagonista di un’ulteriore grossolana inesattezza. Insomma, più che di “rivoluzione’ï Zaia drammatica mente parla di ciò che non conosce».
E da Padova la candidata del centrosinistra Alessandra Moretti se la prende con il dirigente generale per la Sanità: «La gestione di Mantoan è stata dirigistica: non ha portato i risultati sperati, anzi ha aumentato i costi, gli sprechi e ha mortificato la classe medica». La Moretti era a un incontro con la federazione dei medici di base. «Se vogliamo cambiare davvero la sanità véneta – ha aggiunto – e riportarla ai livelli di eccellenza dobbiamo cambiare anche la dirigenza. Sotto la mia guida la Regione non si avvarrà più della collaborazione di Mantoan. Sostituiremo anche lui».·
L’Arena – 17 maggio 2015