Il Veneto è la prima regione d’Italia per indice di performance generale in sanità, con il 59%. Il dato emerge dall’11/o rapporto “Le Performance Regionali” del Crea-Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità, diffuso ieri. Luci ed ombre in realtà caratterizzano la nostra Regione: in diminuzione le performance per gli screening (colon-rettale, cervicale, mammografico), il tasso di popolazione con stili di vita corretti; al di sotto della media nazionale sono infine le performance relative all’attuazione del Fascicolo sanitario elettronico, alla spesa pubblica procapite, all’incidenza dei consumi sanitari su quelli totali.
L’analisi è stata svolta da oltre 100 esperti raggruppati in un panel composto da esponenti di istituzioni, management aziendale, professioni sanitarie, utenti, industria medicale.
In particolare, la regione ottiene gli indici più alti per quanto riguarda il management aziendale (68%), le istituzioni (66%), le professioni sanitarie (56%) e l’industria (55%); al di sotto della soglia del 50% la valutazione degli utenti (49%).
Per quanto riguarda i vari indicatori, rispetto al rapporto 2022 sono in miglioramento i temi dell’innovazione (per gli interventi con tecniche invasive), della speranza di vita “over 65”, dell’indice di salute mentale, del tasso ospedaliero evitabile per le patologie croniche, degli anziani in assistenza domiciliare.
Sale però anche la difficoltà di accesso ai servizi come farmacie e pronto soccorso; in diminuzione le performance per gli screening (colon-rettale, cervicale, mammografico), il tasso di popolazione con stili di vita corretti; al di sotto della media nazionale sono infine le performance relative all’attuazione del Fascicolo sanitario elettronico, alla spesa pubblica procapite, all’incidenza dei consumi sanitari su quelli totali.