Il riparto 2012 ha un incremento di oltre 118 milioni rispetto all’anno scorso. In calo solo le due Aziende ospedaliere
Per l’azienda ospedaliera di Verona è una mazzata: 20 milioni di euro in meno rispetto all’anno scorso, un calo secco di 24,1 punti percentuali. Molto meglio per l’Asl di Adria che prende il 5,33% in più. E lo stesso dicasi per Padova: l’Asl diretta da Adriano Cestrone porta a casa 15 milioni e mezzo in più, con un incremento del 3,47% sul 2011. Idem per l’Asl 12 Veneziana di Antonio Padoan: oltre 12 milioni in più.
Tenuto nel cassetto per mesi e approvato martedì mattina in giunta a Palazzo Balbi, poi di nuovo “secretato” per limare gli importi, ecco il riparto sanitario 2012 della Regione Veneto. I dati salienti sono due: il primo è che tutte le 22 Asl portano a casa più fondi rispetto a un anno fa; il secondo è che entrambe le Aziende ospedaliere hanno un segno negativo, con Padova che passa da 75 milioni a 65 (-10 milioni, -13,33%) e Verona che scende da 83 milioni a 63 (-20 milioni, -25,1%). Solo lo Iov, Istituto oncologico, resta agli stessi livelli: 6 milioni ha avuto nel 2011, 6 milioni avrà quest’anno. Quanto alle 22 Asl, gli incrementi maggiori riguardano, oltre a Padova e Venezia, l’azienda numero 20 di Verona (+14.669.980 euro), la 15 dell’Alta Padovana (+13.822.500), la 13 di Mirano (+10.488.000).
Complessivamente è un riparto da oltre 8 miliardi, per la precisione 8.032.102.727 euro per una popolazione di 4.956.449 veneti: l’incremento rispetto al 2011 è stato di 118.471.727 euro, +1,5%. I primi commenti di politici, sindacalisti, addetti ai lavori – in attesa che il riparto arrivi in Quinta commissione consiliare per un parere comunque non vincolante – sono positivi, trattandosi di fondi in aumento. Lo stesso vale per le Asl, pur lamentando il forte ritardo: il riparto andrebbe presentato a inizio anno, non sotto Ferragosto, quando la programmazione è già fatta. Senza contare che il criterio dello stanziamento pro capite rischia di non essere oggettivo: un conto è avere una popolazione ben equilibrata tra anziani e giovani, un contro è avere una popolazione composta per la maggior parte da ultraottantenni. «I finanziamenti – dice il direttore dell’Asl 12 Veneziana, Antonio Padoan – andrebbero “pesati” sulla popolazione in base all’età e alle patologie: un quarantenne sano costa 800 euro all’anno, un sessantenne 6 mila euro».
Il Gazzettino – 2 agosto 2012