Il capogruppo di Italia dei Valori nel consiglio veneto Antonino Pipitone chiede di fare marcia indietro sul provvedimento di Giunta che disattiva il 50 per cento delle unità operative presenti nelle aziende sanitarie venete. “Per ottenere un risparmio risibile stanno smontando un meccanismo sanitario che funziona – sostiene Pipitone, che di professione è medico diabetologo – Metterci una pezza, in futuro, ci verrà a costare molto di più di quello che adesso tagliamo, senza contare il rischio di perdere bravi medici, delusi e demotivati”. “Le unità operative semplici – spiega il politico IdV,– sono sostanzialmente piccole autonomie, parti funzionali di un reparto (ad esempio: la struttura di Diagnostica vascolare, incardinata in un reparto di Diabetologia) che non hanno un proprio budget ma autonomia funzionale.
Il loro responsabile segue in prima battuta alcune specificità, a volte anche migliaia di assistiti, permettendo al lavoro quotidiano di funzionare meglio, evitando colli di bottiglia e disfunzioni”. “Il taglio del 50% delle unità operative, come chiede il Piano sociosanitario – afferma Pipitone – creerà diversi problemi, peggiorando il servizio al cittadino. Si depotenziano strutture che hanno già una loro valenza operativa, vengono retrocessi professionisti che hanno dimostrato sul campo di valere, che stanno gestendo pezzi importanti della sanità veneta. Medici capaci, ora offesi e mortificati nella loro professionalità, anche togliendo loro una piccola parte di compenso”. “Chiediamo – conclude Pipitone – alla Regione di rivedere immediatamente questa scelta, che crea solo danni alla comunità: con la scusa di fare piccole economie tagliano pezzi sani di qualità sanitaria”.
15 febbraio 2014