L’assessore Coletto chiarisca al più presto qual è la situazione e nel caso si intervenga per dare copertura assicurativa alle strutture delle Ulss. E’ questo l’invito che il consigliere regionale dell’Italia dei Valori, Antonio Pipitone, rivolge all’assessore veneto alla Sanità, Luca Coletto, dopo che l’Isvap (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni private) ha vietato di stipulare nuovi contratti in Italia all’azienda assicuratrice rumena.
“Qui – scrive in una nota Pipitone – serve un quadro completo. La storia delle assicurazioni in sanità rischia di assomigliare a quei maghi della televisione col turbante e il nome esotico, ma poi scopri che arrivano da Lodi e fanno il fruttivendolo o il barista. Però stavolta il pacco potrebbe riguardare una montagna di milioni di euro e il delicatissimo meccanismo del risarcimento degli errori medici nelle strutture pubbliche venete. Nello stop all’assicurazione romena – scrive l’esponente dipietrista – si parla di “mancanza di liquidità, di elevata esposizione creditoria, di grave rischio di insolvenza, di criticità e opacità gestionali”. E sarebbero questi i signori che hanno in mano le assicurazioni di mezza sanità veneta? E chi ci garantisce che domani non venga fuori che sono in default e che qualsiasi richiesta di risarcimento è carta straccia? Serve un intervento rapido e deciso da parte dei vertici regionali. L’assessore Coletto si precipiti in Quinta Commissione a spiegare com’è davvero la situazione. Deve garantire i pazienti delle Ulss venete che le strutture sono assicurate, che la copertura esiste e che non ci sono rischi. Poi – prosegue il medico padovano – ci piacerebbe capire quali direttive l’assessore intende dare e che chiarimenti intende chiedere ai direttori generali delle Ulss, che si sono assicurate con l’azienda messa al bando dall’Isvap. Tra palazzo Balbi e la periferia dell’impero sanitario ogni tanto si parlano? C’è qualche “piano B” o ci si affida allo stellone? Inoltre vorremmo capire – conclude Pipitone – se quest’assicurazione ha finora assolto a tutti gli impegni o se ci sono dei ricorsi pendenti. Ci sono dei contenziosi tra loro e le Ulss, o tra loro e dei cittadini che non si sono visti risarcire appieno? Perché, se invece di pagare, si adottasse una tattica dilatoria a suon di carte bollate, allora ci potrebbe davvero essere puzza di bruciato. E, per la salute dei veneti, sarebbero dolori».
5 luglio 2012