Oggi tavolo romano della Conferenza Stato-Regioni dedicato al riparto del Fondo nazionale della sanità. L’appuntamento non si presenta di tutto riposo e il governatore Luca Zaia – che sarà della partita insieme all’assessore luca Coletto e al direttore generale della sanità veneta Domenico Mantoan – lancia proclami bellicosi: «Daremo battaglia perché siamo assolutamente per l’applicazione dei costi standard: Sud avvisato, mezzo salvato».
L’allusione corre al governatore della Campania, Stefano Caldoro, che annuncia invece l’opposizione alla riforma (peraltro concordata con il ministro della Salute) che si propone di fissare prezzi uguali per tutte le regioni italiane in materia di beni e servizi sanitari, così da superare – o almeno attenuare – l’attuale regime di sprechi dove uno stesso articolo varia di prezzo (fino a dieci volte) da un capo all’altro del Paese. La questione non è di poco conto perché si intreccia alla distribuzione delle risorse disponibili; l’intesa raggiunta tra Regioni e Governo prevede premi per le amministrazioni che hanno i conti in regola e sanzioni per chi ha i bilanci in rosso (con particolare attenzione ai fatidici costi standard) ma la rivolta di molte Ulss del Mezzogiorno potrebbe rimettere in discussione i cirteri raggiunti.
Il Mattino di Padova – 14 maggio 2014