Bondi firma il decreto commissariale nel Lazio spunta la deroga ad hoc: fatture a 120 giorni. Dal 1 gennaio i pagamenti delle amministrazioni devono essere completati entro 30 giorni, che diventano 60 in alcuni casi
Per il 2013 le fatture ai fornitori di beni e servizi di Asl e ospedali della Regione Lazio vanno liquidate entro 12o giorni e con la rinuncia da parte delle imprese degli interessi maturati: firmato Enrico Bondi. Arriva dall’ex commissario alla spending review per il Governo oltre che ex commissario alla Sanità del Lazio un chiaro esempio di come il taglio dei tempi nei pagamenti della Pa a 3o-6o giorni rischia di essere ancora per lungo tempo un’utopia. Il decreto commissariale, firmato da Bondi, è stato pubblicato sul bollettino della Regione Lazio il 27 novembre del 2012, quindici giorni esatti dopo la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale» del Dlgs 192/2012 con il quale il Governo ha deciso di recepire le regole europee sui tempi di pagamento. La direttiva Ue (2on/7/Ue) poi recepita dal Dlgs sul punto è chiara: dal 1 gennaio tutte le Pa devono pagare in 3o giorni o al massimo in 6o nel caso di Asl e ospedali. Chi sgarra è costretto a pagare gli interessi di mora calcolati con una maggiorazione di 8 punti percentuali sul tasso fissato dalla Banca centrale europea (quindi oggi intorno al 9%). Una “sanzione” che nel provvedimento firmato da Bondi è più che annacquata: chi aderisce all’accordo pagamenti del Lazio può pretendere interessi di qualche sostanza solo dal 361 giorno di ritardo (l’Euribor a un mese maggiorato di 3 punti). Una clausola, questa, che contrasta con il Dlgs 192/2012 dove si prevede espressamente l’esclusione automatica di clausole vessatorie che puntino ad aggirare i tempi massimi, il pagamento degli interessi e l’eventuale risarcimento per i costi che sono necessari per recuperare i crediti. «I tempi sono tassativi per tutti e senza scappatoie», aveva tuonato nelle settimane scorse più volte il vice-presidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, che sta seguendo in Europa il recepimento della direttiva. Certo nessuno sperava che le cose cambiassero tanto in fretta, soprattutto dopo i tagli ripetuti della spending review e i vincoli del patto di stabilità che pesano soprattutto sugli enti locali che devono pagare i fornitori. L’anno scorso i tempi medi di attesa per farsi saldare una fattura dalla Pa erano superiori ai 18o giorni con punte oltre i 500 per la sanità. Dove la situazione è aggravata dal fatto che anche per quest’anno resiste il blocco dei pignoramenti da parte dei creditori nelle Regioni sotto piano di rientro (Campania, Lazio, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia, Piemonte). «Stiamo monitorando la situazione -avverte Giuseppe Gherardelli, coordinatore del Taiis (le imprese dei servizi) che lamenta 34 miliardi di stock di debito con la Pa -, ma è indubbio che il prossimo Governo dovrà affrontare di petto questo problema».
Il Sole 24 Ore – 24 gennaio 2013