Piero Erle, dal Giornale i Vicenza. Alt per un anno a nuove strutture da accreditare, alt a tutte le assunzioni di amministrativi o tecnici e procedura centralizzata anche per quelle di sanitari: salvo emergenze da dimostrare nero su bianco, ci vuole il via libera di Venezia. Insomma, la responsabilità di questo difficile anno di grandi cambiamenti sta tutta m capo al direttore d’area Sanità-sociale, il vicentino Domenico Mantoan.
A leggere le “Disposizioni in materia sanitaria connesse alla riforma del sistema sanitario” con cui la Giunta Zaia alla vigilia di Natale ha dato le prime “tavole della legge”, cioè le indicazioni operative alle nove UIss venete in attesa che diventi via via operativa l’Azienda Zero, fa sorridere a pensare a quello che succedeva più di un anno fa. Nell’autunno 2015 infatti il governatore Luca Zaia aveva dovuto registrare in maggioranza una fronda (tra le fila di Lega, FI, Fdl) di chi riteneva che il progetto “Azienda Zero” avrebbe concentrato troppo potere in mano al manager Mantoan. Si decise allora di creare l’area Sanità-sociale in Regione, con il suo dirigente, e di ridurre di molto i poteri dell’Azienda Zero, affidata a un altro dirigente. Poi la Giunta nominò Mantoan direttore dell’Area, e affidò l’Azienda Zero a un altro manager di quell’area, Mauro Bonin.
GLI OBIETTIVI PER LE ULSS. Adesso con le prime direttive la Giunta ha fissato in 2,7 miliardi il tetto di spesa per il personale della sanità nel 2017 (è lo stesso di due anni fa) e ha affidato al direttore Mantoan il compito di definire gli obiettivi di costo di ciascuna UIss, e anche di modificarli se occorre durante l’anno. Sempre i suoi uffici esamineranno i piani trimestrali di assunzioni di ogni UIss, le richieste di nominare nuovi primari nei posti resi vacanti e anche “il conferimento degli incarichi di struttura complessa”. Non solo, con il 1° gennaio sono cessati «tutti gli incarichi aziendali di direttore di dipartimento, strutturale e funzionale», eccetto che “area medico-ospedaliera”, “prevenzione” e “salute mentale”. Via anche tutti i dipartimenti interaziendali, eccetto che quelli di medicina trasfusionale (su quelli nuovi, in questo caso, deciderà la Giunta veneta). Anche sugli incarichi a universitari deciderà lo staff a Venezia, e così pure sugli incarichi di struttura complessa per dirigenti infermieri, tecnici, riabilitativi, ostetrici. Addio anche a incarichi da vice-direttore di dipartimento, non più previsti.
STOP AMMINISTRATIVI. Col 1° gennaio «decadono le autorizzazioni alle assunzioni di personale dirigenziale professionale, tecnico o amministrativo» e non ce ne potranno essere altre. A meno che non si sia ottenuto uno specifico finanziamento extra da Ue, Stato, Regione o privati, oppure si tratti di assunzioni per l’Azienda Zero, attività sociali-assistenziali, categorie protette e mobilità. L’unico via libera per i dg delle UIss è per assunzioni che evitino l’interruzione di pubblico servizio, ma dovranno essere ben giustificate. Freno anche per gli incarichi a consulenti esterni, e la Regione dà una stretta e impone controlli maggiori anche alle attività di libera professione dei medici dentro le mura dell’ospedale, dopo che un’analisi ha registrato «elementi di criticità nella gestione».
SCREENING PER I CITTADINI ED ESENZIONI. Con la nascita delle 9 UIss che hanno accorpato le altre ci sarà anche una revisione dei modelli di invito ai cittadini per screening oncologici, vaccini e altro. Per il rilascio delle esenzioni dal pagamento ticket, poi, fino a giugno si potrà rivolgersi solo agli uffici dei distretti dell’ex UIss, e solo dopo si potrà andare a qualsiasi ufficio territoriale della nuova UIss.
I CONTROLLI. Svolta anche per il sistema dei controlli, che non saranno più provinciali: o dentro la singola UIss o a cura del Nucleo regionale di controllo.
Il Giornale di Vicenza – 8 gennaio 2017