Entra in vigore domani in Veneto la riforma della sanità, approvata due mesi fa dal consiglio regionale. Ma già ieri il governatore Luca Zaia ha firmato i contratti con i 9 direttori generali delle altrettante (e non più 21) Usl, che insieme all’istituzione dell’Azienda Zero rappresentano le colonne portanti della nuova organizzazione. «Ora cambia il mondo», ha esordito il presidente della Regione, in chiara giornata da iperboli.
L’ha premesso lo stesso Zaia: «Ho voluto fare un po’ un’americanata». Poi l’annuncio: le facce dei dg, in carica già da un anno (anche come commissari delle aziende soppresse) e destinati a restare in sella per altri due più due, campeggeranno agli ingressi dei 68 ospedali veneti su enormi pannelli («grandi da fare schifo, come se fossero gigantesche foto segnaletiche, ma in senso positivo», ipse dixit ), accompagnate da numeri di telefono e indirizzi email, «affinché i cittadini possano segnalare al diretto interessato cosa non va nel servizio sanitario». I manager dovranno quindi sudarsi l’aumento dello stipendio da 130.000 a 150.000 euro lordi annui, con un premio di 15.000 euro più teorico che pratico, a giudicare dalla chiosa del governatore: «Non è scontato, tant’è vero che non l’ho mai erogato e sono in causa con alcuni vecchi direttori. Il fatto è che da quando ci siamo noi, il dg non è più un raìs : ora deve contenere le liste d’attesa, garantire l’efficienza, far lavorare bene il Cup, svuotare i Pronto Soccorso, comunicare con i social. Se non si raggiungono i risultati, i rapporti si chiudono, perché prima vengono i veneti».
Ma come, è venuto da chiedergli, la sanità veneta non è la migliore? Zaia ha risposto con una battuta: «Infatti il mio omologo Vincenzo De Luca ha polemizzato perché i veneti vivono in media quattro anni più dei campani. E cos’è, colpa mia? La colpa è di quelli che non hanno saputo usare bene i molti finanziamenti avuti per garantire la salute in Campania. Ma io sono contrario all’equa divisione del malessere, noi vogliamo tenere la nostra leadership sanitaria». Quindi una frase sibillina: «In ogni caso si può sempre migliorare». E giù con l’aneddoto di «mister Toyota che, in visita allo stabilimento della Ford quando non aveva ancora una fabbrica, disse che si sarebbe potuto fare di meglio». E con la storia secondo cui un colosso come Coca Cola seguita ad investire in pubblicità, «altrimenti la gente comincia a bere Pepsi: ecco, dobbiamo continuare a spingere la nostra sanità, sennò i meno bravi diventano più bravi di noi».
Per scongiurare il rischio, avanti allora con l’Azienda Zero, i cui primi sei mesi di commissariamento saranno prorogati per un altro semestre. L’obiettivo è di arrivare tra un anno a nominare il vero e proprio dg, che a regime potrà contare su 400 dipendenti provenienti dalle varie Usl e su una nuova sede alla Casa Rossa di Padova. Ma secondo le previsioni del segretario generale Domenico Mantoan, già entro il prossimo giugno dovrà realizzarsi la centralizzazione degli uffici che si occupano di contenzioso, informatica, gare, tecnologie e assicurazioni.
Un percorso non privo di ostacoli, visto quello che è successo al debutto dell’Usl 9 Scaligera. Il sistema delle mail aziendali, ieri, è stato infatti bloccato per tutta la giornata. Motivo? Occorreva cambiare (in extremis ) il dominio, ovvero l’indirizzo che segue il simbolo della chiocciola, passando da @ulss20.verona.it (e 21, e 22) a @aulss9.veneto.it, dove «a» sta per azienda. Un cambio che era nell’aria, certamente, ma che ha reso impossibile agli operatori sanitari e al personale medico rispondere alle mail in una giornata delicata, vista la vicinanza al ponte di fine anno.
Ancora più delicato appare infine lo stallo in cui versa il progetto del nuovo ospedale di Padova: il commissario prefettizio Michele Penta non può prendere in esame l’accordo di programma già sottoscritto da Regione e Università, in quanto il presidente della Repubblica non ha ancora firmato il decreto che gli conferirebbe poteri straordinari. Di qui l’irritazione di Zaia: «Qualcuno ci può dire perché Sergio Mattarella non ha ancora emanato questo provvedimento? Se qualcuno proverà a bloccarci, saremo costretti a tutelarci sul piano legale».
Angela Pederiva (ha collaborato D.Orsato) – Il Corriere del Veneto – 31 dicembre 2016