L’Agenzia regionale socio sanitaria, istituita con legge regionale dieci anni fa, è ente strumentale di supporto tecnico in materia di sanità, non di controllo. Questo il chiarimento dato dal segretario regionale alla sanità Domenico Mantoan, dallo scorso anno commissario dell’agenzia regionale, ai consiglieri della commissione Sanità presieduta da Leonardo Padrin (Pdl).
Un chiarimento sollecitato dalla commissione stessa, in vista di una prossima iniziativa legislativa per il rilancio dell’Agenzia e di una interrogazione depositata da Italia dei Valori in merito alla proroga del commissariamento dell’agenzia al 31 dicembre 2012 e al rischio di cortocircuito tra controllore e controllato. “Non confondiamo l’agenzia regionale socio-sanitaria con il servizio ispettivo in Sanità”, ha premesso Mantoan, che ha illustrato alla commissione il piano di razionalizzazione e riorganizzazione avviato dallo scorso anno per riportare l’Arss al suo ruolo di supporto tecnico alla programmazione e alla gestione delle aziende sanitarie.
Un piano che, ha spiegato il segretario-commissario, ha già prodotto importanti risparmi, azzerando le spese per direttore e dirigenti (con un risparmio effettivo di 500 mila euro) e per il canone di affitto (dal 2012 l’agenzia si trasferisce nell’ex sede Ater di Venezia, immobile di proprietà della regione) e valorizzando le risorse interne (4 dirigenti) per produrre studi e analisi che – ha sottolineato Mantoan – in passato erano svolti da consulenti esterni. I costi di funzionamento dell’agenzia regionale sono pertanto scesi da 1,8 milioni del 2009 agli 871 mila euro del preventivo 2012. Il contenimento dei costi di gestione – ha aggiunto Mantoan – non è andato a discapito dell’attività dell’agenzia che negli ultimi mesi “avvalendosi unicamente di risorse interne” (ha sottolineato il commissario) ha sfornato il ‘libro bianco’ sulla sanità, gli standard di riorganizzazione del personale, lo studio di fattibilità del nuovo ospedale di Padova, lo studio sulla sostenibilità el centro protonico di Mestre, il controllo del rischio clinico e relativa misurazione degli eventi avversi in sanità.
Tra le spese finite “sotto la lente” della commissione quelle relative all’ufficio stampa e alle iniziative editoriali finanziate dall’agenzia: in particolare i consiglieri regionali del Pd e dell’Idv hanno chiesto di capire meglio le ragioni dei 35 mila euro spesi tra il 2010 e il 2011 per i tre addetti stampa che si sono succeduti in agenzia, dei 62 mila euro (Iva esclusa) che l’agenzia paga al gruppo editoriale “Il Sole 24 ore” perché ospiti servizi dedicati alla sanità veneta nel mensile specializzato su tematiche sanitarie e i 15 mila euro (più Iva) pagati per acquistare sette pagine sul mensile tedesco “Markt und Mittelstand” per promuovere all’estero i servizi sanitari del Veneto.
Arv – 10 ottobre 2011