I sindacati parlano del d day della sanità veneta. La misura è stata superata spiega Ivan Bernini che annuncia che tutte le sigle sindacali hanno votato unitariamente lo stato di agiatazione. Tremila lavoratori in meno dal 2010 ad oggi nell’Ulss 2 marca trevigiana, meno 556 medici nell’arco di sette anni sono alcuni dei dati resi noti dalla Cgil in occasione del presidio davanti al Cà Foncello che di fatto dà il via alla protesta. Altra nota dolente riguarda le retribuzioni: secondo i dati forniti dalla Cgil quelle dei medici veneti si attestano nella media nazionale, mentre quelle deu camici bianchi di treviso al di sotto di 2 mila euro. Per quanto riguarda invece le retribuzioni del personale di comparto, stando ai numeri forniti dalla Cgil per il Veneto sono di due mila euro inferiori rispetto alla media nazionale, a Treviso al di sotto della media veneta. Per questo dai sindacati la richiesta che vengano incrementate le risorse economiche integrative a carico della regione veneto. C’è poi il nodo relativo ai contratti.
Con il presidio di oggi i sindacati hanno dato il via allo stato di agitazione lanciando un ultimatum alla regione alla quale verrà inviata una nota congiunta chiedendo un incontro urgente, in caso di mancata risposta le sigle sindacali si dicono pronte allo sciopero generale della sanità veneta.
Contiene l’intervista a Paolo Zanin Segretario Aziendale Fvm all’ULSS 2 Marca Trevigiana
Guarda il video – Rete Veneta del 3 maggio 2019
I sindacati parlano del d day della sanità veneta.