Sulla sanità le opposizioni si erano dette pronte a dare battaglia e avevano lanciato l’allarme sullo stato in cui versa il nostro Ssn, accusando la maggioranza di centrodestra di voler tagliare i fondi. “Gli annunciati tre miliardi per il fondo sanitario sono come il gioco delle tre carte, poiché già totalmente impegnati per il rinnovo del contratto dei medici, ad invarianza di personale, e per il payback dei dispositivi, dunque nessuna reale risorsa aggiuntiva per migliorare i servizi, per nuove assunzioni e per le liste di attesa. Anzi, le risorse in termini reali, al netto dell’inflazione, calano.
Lo hanno dichiarato Alessio D’Amato, responsabile Welfare, e Walter Ricciardi, responsabile Sanità, della Segreteria Nazionale di Azione.
“Dopo la pandemia – hanno aggiunto – serve ben altra risposta considerando che tra i grandi Paesi europei siamo tra quelli che investono di meno nel servizio sanitario a parità di potere di acquisto. Sulle liste di attesa, pensare di puntare solo sulla detassazione degli straordinari è irrealistico e non affronta il problema della spesa privata delle famiglie che ha raggiunto la cifra record di 40 miliardi con un tasso di crescita del 5% annuo. Crediamo che bisogna fare di tutto per modificare tale manovra”.
“È inaccettabile quanto detto dalla premier Meloni in conferenza stampa sulle risorse destinate alla sanità in manovra. Ben vengano i tre miliardi in più per le liste d’attesa, ma il governo non si illuda che siano anche solo lontanamente sufficienti. Quanto al finanziamento del Fondo sanitario nazionale, poi, le frasi di Meloni sono inqualificabili. La spesa sanitaria sale ogni anno, ma lo stesso fanno spese e costo della vita. È dunque inutile tenere conto della spesa lineare, a questo serve il parametro della spesa in rapporto al Pil”, hanno scritto in una nota congiunta i parlamentari del Movimento Cinque Stelle in commissione Affari sociali.
Per poi sottolineare come per colmare il gap con gli altri Paesi europei ci vorrebbero altri 20 miliardi di euro. “È gravissimo che Meloni parli di ‘giochino’ del Pil, perché qui l’unica a fare giochetti è lei e li fa sulla pelle dei cittadini e del loro diritto alla Salute”, conclude la nota.
Anche l’Alleanza Verdi e Sinistra ha criticato l’annuncio della presidente del Consiglio: “Giorgia Meloni parla del capitolo sanità pubblica della manovra ingarbugliando i numeri: il rapporto con il PIL resta tra i più bassi a livello di Unione Europea e non tiene in alcun conto l’inflazione. Per le liste di attesa sono pronti 600 milioni ai privati. L’investimento della destra nella sanità è una svendita”, ha scritto in una nota la capogruppo di Avs alla Camera, Luana Zanella.