Il Ministero della Salute ha reso noto l’elenco nazionale degli idonei all’incarico di direttore generale delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli altri enti del Servizio sanitario nazionale. Dall’elenco, quando necessario, la Regione Veneto sceglierà i propri manager. Su 758 candidati, gli aspiranti dg veneti sono venticinque. La prossima selezione punterà alla nomina del direttore generale dell’Azienda Zero: il nuovo centro di potere per la gestione della sanità veneta. È la prima volta che viene pubblicato un elenco nazionale di questo tipo: si tratta di una riforma importante, che ha l’obiettivo di slegare la nomina dei direttori generali dalla “fiducia politica”, dando forte rilievo a professionalità qualificate a livello tecnico.
«Il presidente Zaia ora non ha più scuse, attendiamo con impazienza la nomina del direttore generale dell’Azienda Zero», dichiara Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Partito Democratico. «Finalmente abbiamo il primo albo nazionale di qualità, dove i manager sono selezionati in base ai titoli e alla carriera. La scelta dall’elenco è riservata alla Regione. L’incarico, di fatto, è nelle mani del presidente Zaia e della Commissione Regionale. È importante che la scelta si faccia immediatamente. Il commissariamento dell’Azienda Zero scade a marzo, è già stato prorogato per troppo tempo, è arrivato ü momento di nominare il nuovo responsabile».
Non c’è ancora nessuna certezza, ma sembrano essere quattro i nomi “papabili” per l’incarico da dg dell’Azienda Zero. Il primo è Mauro Bonin, già commissario dell’ente messo in proroga fino alla fine del 2017. Al suo posto alla guida di Azienda Zero, da gennaio a marzo 2018, la Regione ha nominato un nuovo commissario: il dottor Claudio Costa. Bonin, 46 anni, veneziano, laureato in economia aziendale, è anche a capo della Direzione Programmazione economica finanziaria del Sistema sanitario regionale. Il secondo nome è Maria Chiara Corti, 58 anni, padovana, responsabile del Sistema Epidemiologico della Regione Veneto. Il terzo è Claudio Filerei, 53 anni, dirigente regionale per l’Attuazione della programmazione sanitaria della Regione Veneto. Il quarto nome è Domenico Mantoan, 61 anni, direttore dell’area sanità e sociale del Veneto ed ex commissario dell’Istituto Oncologico Veneto di Padova.
L’elenco nazionale è stato redatto da una commissione appositamente nominata dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Le domande sono pervenute tra il 4 e il 18 ottobre scorso. L’idoneità ha la durata di quattro anni e l’elenco sarà aggiornato con cadenza biennale. A livello nazionale sono 758 (di cui 209 donne) i candidati risultati idonei in base ai requisiti della nuova legge. I candidati devono avere un’età massima di 65 anni (non compiuti), devono essere in possesso di un diploma di laurea e comprovata esperienza dirigenziale, almeno quinquennale, nel settore sanitario o settennale in altri settori, con autonomia gestionale e diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche e o finanziarie, maturata nel settore pubblico o nel settore privato. Per l’idoneità è richiesto anche un attestato rilasciato all’esito degli appositi corsi di formazione in materia di sanità pubblica e di organizzazione e gestione sanitaria. Saranno loro a contendersi nei prossimi anni il posto di dg nella sanità italiana. Prevista la decadenza per i direttori che entro 24 mesi non riescono a raggiungere gli obiettivi.
Elisa Fais – Il Mattino di Padova – 14 febbraio 2018