Un miliardo di risarcimenti l’anno per una raccolta di 500 milioni di premi nel 2010. È a fronte di questo rapporto – che documenta l’insostenibilità dell’attuale sistema della Rc medica – che Aldo Minucci, presidente Ania, ha lanciato ieri un pacchetto di proposte per mitigare il rischio di malpractice in un settore che conta 34mila denunce e un costo medio dei sinistri di circa 28mila euro. Sotto la lente, in particolare, le misure contenute nel «decretone Balduzzi» (legge 189/2012) giudicato da Minucci «un segnale importante» ma «incapace di incidere in maniera efficace sul costo dei risarcimenti». Tra le norme giudicate insoddisfacenti, l’esonero dalla responsabilità penale per colpa lieve in caso di rispetto delle best practice, che non incide sul costo dei risarcimenti.
Inoltre la totale assenza di risorse per il risk management; il contributo obbligatorio delle assicurazioni al Fondo per la copertura assicurativa delle figure a più alto rischio; il bonus-malus di legge, sottratto al mercato.
Per modificare l’attuale assetto normativo bisognerebbe invece rivedere il concetto di responsabilità (adesione a protocolli); standardizzare criteri di valutazione dei danni con l’introduzione di tabelle di valutazione del danno biologico; contenere il ricorso alla giustizia ordinaria tramite meccanismi alternativi di riduzione del contenzioso. Infine l’invito a prendere esempio dalle best practice internazionali, illustrate dal vicepresidente Ania, Maria Bianca Farina. Due modelli in particolare: il sistema «no fault» scandinavo, che prevede un risarcimento per determinate casistiche di eventi senza ricerca della colpa e il modello francese che prevede l’obbligo assicurativo per tutte le strutture e i liberi professionisti e conta anche su un Fondo di garanzia che copre il rischio insolvenza.
Rc Medica: Ania, malpractice da 1 miliardo l’anno
Un miliardo di risarcimenti l’anno per una raccolta premi di 500 milioni nel 2010. E’ a partire da questo dato – che documenta l’insostenibilità dell’attuale sistema della Rc medica – che Aldo Minucci, presidente Ania (assicurazionui), ha lanciato ha lanciato oggi un pacchetto di proposte per mitigare il rischio e modificare l’attuale assetto giuridico del settore che conta 34mila denunce e un costo medio dei sinistri di circa 28mila euro.
Nell’agenda delle proposte, la costituzione di organismi indipendenti che rilevino e analizzino gli errori medici, l’ inserimento della figura del risk manager in tutte le strutture sanitarie, la formulazione di appropriati standard di comunicazione tra medico e paziente e la costituzione di fondi pubblici, che coprano le tipologie di rischio non assicurabili.
Tipologie d’intervento in parte contenute nella legge Balduzzi (L. 189/2012) giudicata da Ania «un segnale importante della volontà del legislatore di affrontare il problema della medical malpractice» e ritenuta tuttavia «incapace di incidere in maniera efficace sul costo dei risarcimenti».
Tra le norme ritenute insoddisfacenti dalle compagnie di assicurazione figurano nell’ordine: l’esonero dalla responsabilità penale per colpa lieve in caso di rispetto delle best practice (sul piano civilistico l’unico in relazione al quale opera la coperura assicurativa) che non determina ricadue sull’invarianza del costo dei risarcimenti; la preprevisione di misure di risk management senza assegnazione di risorse adeguate a questa attività; il contributo delle assicurazioni (fino al 4% dei premi incassati per il rischi medico-professionale) al finanziamento del Fondo sopeciale per la copertura assicurativa delle categorie professionali a più alto rischio; il bonus-malus introdotto per legge e sottratto dunque alla liberà d’offerta da parte delle imprese.
Tre – secondo Minucci – gli interventi da attuare modificando l’attuale sistema normativo: la rivisitazione del concetto di responsabilità (adesione a protocolli); la standardizzazione di citeri di valutazione dei danni con l’introduzione di tabelle di valutazione del danno biologico e la definizione di eventuali limiti ai danni patrimoniali; il contenimento del ricorso alla giustizia ordinaria tramite meccanismi alternativi di riduzione del contenzioso.
Tra le proposte di Ania per ridurre la medicina difensiva e rasserenare il rapporto medico-paziente figura anche il suggerimento a prendere esempio dalle best practice internazionali, illustrate dal vicepresidente Ania Maria Bianca Farina, a partire dal sistema no fault adottato nei Paesi scandinavi in cui, per determinate casistiche di eventi, si prevede un risarcimento standardizzato senza la ricerca e l’attribuzione della colpa.
Come possibile modello di riferimento per il futuro – con l’obiettivo di mantenere il principio di responsabilità affiancandolo ad un sistema di solidarietà nazionale – la Farina ha additato infine il modello francese che prevede l’obbligo assicurativo per tutte le strutture pubbliche e private e per i medici liberi professionisti con massimali minimi e conta anche su un Fondo di garanzia finanziato da Compagnie e assicurati che copre il rischio “insolvenza”.
Il Sole 24 Ore – 30 novembre 2012