La precompilata riparte da quasi un miliardo di dati se si considerano quelli relativi agli sconti fiscali (detrazioni e deduzioni) e quelli relativi ai redditi. A fare la “voce grossa” sono soprattutto le spese sanitarie e farmaceutiche che, con i rimborsi connessi, coprono quasi il 78% del totale delle informazioni che l’agenzia delle Entrate metterà a disposizione di circa 30 milioni di contribuenti (20 milioni di destinatari del modello 730 e 10 milioni, invece, del modello Redditi) a partire da lunedì prossimo, 16 aprile. Del resto, anche scorrendo le statistiche fiscali relative alle dichiarazioni presentate nel 2017 il bonus del 19% (ma è prevista una franchigia di 129,11) è uno di quelli più sfruttati: a utilizzarla sono stati circa 18,1 milioni di contribuenti per spese con un controvalore di 17,7 miliardi di euro (+5,9% sulle dichiarazioni 2016).
Nel complesso va segnalata una crescita del 4,3% dei documenti fiscali inviati all’Agenzia dai vari soggetti interessati dalla comunicazione delle spese sanitarie e farmaceutiche. Già dall’anno scorso sono entrati anche i farmaci da banco, che per problemi tecnici non erano stati inviati nel 2016, ed è ragionevole ipotizzare che il nuovo perimetro e l’avvenuto “rodaggio” dell’invio dell’informazione ne abbia fatto crescere il volume complessivo. E addirittura sui rimborsi delle spese sanitarie la variazione rispetto all’anno prima è del 20,3 per cento.
Un peso rilevante lo rivestono anche i premi assicurativi, che da soli raggiungono circa il 10% del totale dei dati trasmessi e fanno comunque registrare una crescita dell’1,6 per cento. Poi c’è tutto il blocco dei bonus legato alla casa. Se il flusso di dati per gli interessi passivi sui mutui rimane tutto sommato stabile (+0,3%), una crescita sensibile la fanno registrare le comunicazioni degli amministratori di condominio per gli interventi di ristrutturazione e risparmio energetico sulle parti comuni degli edifici: il totale è di oltre 6,2 milioni di dati (+9,4%). Mentre i bonifici per ristrutturazioni superano quota 16 milioni (+1,5%) anche se va ricordato che la prima rata della detrazione relativa a singole abitazioni non viene immediatamente inserita nella precompilata ma “parcheggiata” nel foglio informativo. Quindi spetta poi al contribuente integrare la propria dichiarazione se vuole utilizzare lo sconto.
Ma il capitolo casa, di fatto, può essere “toccato” anche dalle certificazioni uniche (il dato complessivo è in calo del 3,7% perché le comunicazioni relative ai soggetti non interessati dalla precompilata si possono inviare fino al 31 ottobre) che contengono anche i dati sui redditi da locazioni brevi inviati dagli intermediari immobiliari o dai gestori di portali telematici.
Per quanto riguarda le voci al debutto si segnalano i 460mila dati sulle rette per i nidi (a cui vanno sommati i 5.600 per i rimborsi e i poco più di 57mila per il bonus, che è alternativo alla detrazione) mentre sono appena 10mila le informazioni sulle donazioni alle Onlus, su cui pesa la facoltatività dell’invio.
Ma c’è chi guarda oltre la precompilata 2018. «L’obiettivo per il futuro, anche grazie all’incrocio delle banche dati che va rafforzato sempre più, è l’estensione a tutti della cosiddetta precompilata – ha affermato il direttore delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, a margine di un incontro con l’Aifi – così da mandare in soffitta la tradizionale dichiarazione dei redditi, almeno come la conosciamo da anni».
Il Sole 24 Ore – 11 aprile 2018