Uno stop alle esternazioni di quei Direttori generali delle Ulss del Veneto, che spesso si rendono protagonisti di ipotesi programmatorie, è stato chiesto all’unanimità dalla commissione sanità alla Giunta regionale. Tali ipotesi da parte dei Direttori generali, evidenzia il presidente della Commissione Leonardo Padrin in una nota inviata agli assessori alla sanità e ai servizi sociali, non è prevista in alcun atto amministrativo della Regione. «Queste esternazioni – precisa poi Padrin – fatte dall’autorità sanitaria locale, che rappresenta l’amministrazione regionale, rischiano di alimentare un dibattito fuorviante rispetto agli obiettivi che stabiliranno gli organi istituzionali preposti alla definizione della programmazione sanitaria».
«A questo proposito – conclude poi il presidente nella nota – si sollecita la definizione della proposta del Piano Socio Sanitario e delle successive schede ospedaliere, in quanto vi è la necessità di adeguare la sanità del Veneto ai nuovi parametri di gestione e tecnico-scientifici indispensabili per migliorare i servizi ai cittadini». La questione è stata sollevata dal consigliere Sergio Reolon (PD) nel corso dell’odierna seduta della commissione, prendendo esempio dagli annunci fatti nei giorni scorsi dal Direttore generale dell’Ulss 1 di Belluno, che ha ipotizzato la nascita di un day surgery presso l’ospedale di Agordo.
Sanità. Reolon (PD): programmazione spetta alla Regione non ai Dg
(Arv) Venezia 29 aprile 2011 – Il consigliere regionale del PD, Sergio Reolon, ha preso posizione, nel corso della seduta della commissione sanità, in merito alle esternazioni di quei Direttori generali delle Ulss del Veneto, che si rendono protagonisti di ipotesi programmatorie e in particolare agli annunci fatti nei giorni scorsi dal Direttore generale dell’Ulss 1 di Belluno, che ha ipotizzato la nascita di un day surgery presso l’ospedale di Agordo. “I direttori generali delle Ulss – ha sottolineato Reolon – si devono attenere strettamente ai compiti gestionali che gli sono stati affidati, senza spingersi sul terreno delle decisioni programmatorie, ambito che spetta in primo luogo al Consiglio regionale. E’ una regola che va rispettata anche per la sanità bellunese: chi decide cosa si dovrà fare per il futuro degli ospedali di Agordo, Pieve di Cadore e di quello provinciale è la Regione. I sindaci dell’agordino- ha concluso l’esponente del PD – hanno espresso oggi forte preoccupazione circa il futuro dell’ospedale: un’incertezza aumentata dopo le comunicazioni date dal direttore generale”.