L’impianto ripensa alle fondamenta l’architettura del comparto. Che con i nuovi ordinamenti sarà articolato in cinque aree. È questo il primo effetto dell’introduzione anche in questo settore delle «elevate qualificazioni» che, come già previsto nelle Funzioni centrali, nasceranno vuote e ospiteranno gli arrivi dei tecnici di alta professionalità con il nuovo turn over ma anche i dipendenti attuali promossi. Principio fondamentale della nuova struttura è il disegno dei nuovi incarichi, che saranno scanditi sui tre livelli di bassa, media ed elevata complessità, legati all’organizzazione delle aziende, per disegnare un percorso su misura delle differenti professionalità. Il grado dell’incarico, e quindi della retribuzione che lo accompagnerà, dipenderà dal peso e dalle responsabilità connesse. Gli incarichi «di posizione» riguarderanno solo le elevate professionalità, che avranno responsabilità di coordinamento e gestione su gruppi di operatori. Per gli altri sono previsti incarichi di funzione organizzativa e professionale, un po’ sul modello dell’area medica. Questo sistema delinea tre percorsi, sanitario, socio-sanitario e professionale-tecnico-amministrativo, differenziati in base al ruolo del singolo dipendente. Una differenziazione che si rifletterà su indennità e valore degli incarichi. Ad aumentare l’interesse del nuovo sistema c’è l’apertura a una platea notevolmente più ampia rispetto a oggi. I limiti effettivi dipenderanno dalle risorse a disposizione.
Il passaggio da quattro categorie a cinque aree, oltre a discendere dall’arrivo delle «elevate qualificazioni», rivede i livelli attuali: le ex categorie A e B saranno unificate nell’area degli operatori ausiliari, l’ex Bs resta come nuova area degli «operatori», la ex C rimane come area degli «assistenti» e la ex D diventa la nuova area «dei professionisti della salute e dei funzionari».