“Con l’approvazione da parte del Consiglio regionale, la riforma della sanità veneta è realtà. Ora inizia una nuova fase perché dall’applicazione della nuova legge ci attendiamo sia la diminuzione dei costi che il mantenimento di un elevato standard dei servizi”. Sono le parole del Presidente della Commissione Sanità Fabrizio Boron (Zaia Presidente) che, a pochi giorni dall’approvazione da parte dell’aula consiliare del Pdl n. 23, coglie l’occasione per sottolinearne alcuni aspetti salienti.
“Tra i tanti elementi di novità della riforma – prosegue Boron – emerge la questione della riduzione delle Ulss, che passano da 21 a 9, un tema sul quale si è dibattuto fin troppo a lungo. A questo proposito, credo sia interessante menzionare uno studio di maggio 2015 curato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia e intitolato ‘Assetto istituzionale e costi di amministrazione delle ASL: elementi per una valutazione delle politiche di accorpamento’. Dallo studio emerge con chiarezza che il processo di riduzione delle ASL che sta caratterizzando la riorganizzazione dei sistemi sanitari regionali è improntato sul principio efficienza: ridurre le ASL consente di fare economie di scala, ma questo assolutamente non significa che verranno ridotti i servizi a favore del cittadino”.
“Dallo studio di Ca’ Foscari – puntualizza Boron – emerge il caso delle Ulss padovane destinate ad essere riunite nella Azienda Ulss 6 Euganea. Anche in questo caso, si spenderà meno, si spenderà meglio, senza creare disservizi. L’unificazione delle Ulss comporterà unicamente un taglio del 18% alle spese burocratiche ed ai costi di amministrazione, senza effetti negativi per gli utenti: si tratta di 17 milioni di euro che potranno essere reinvestiti negli ospedali di Padova, Camposampiero, Schiavonia, Cittadella, Piove di Sacco, i cinque ospedali che continueranno ad erogare servizi sanitari a favore dei cittadini senza alcun sacrificio ed a costituire l’ossatura della nuova Ulss nonché le pietre angolari dell’eccellenza sanitaria veneta”.
26 ottobre 2016