Oltre 350 denunce per l’attività intramoenia e per irregolarità nella tenuta dei registri degli stupefacenti Sara Todaro m False diagnosi, referti truccati, prescrizioni fasulle. E ancora peculato, corruzione, truffa, assenteismo, gare d’appalto truccate, per un totale di 31 milionidi euro sottratti al Servizio sanitario nazionale nel 2011.
L’ultimo bollettino di guerra sull’illegalità che assedia un settore sensibile come quello della sanità pubblica proviene dai Carabinieri di Nas, ringraziati ieri dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, che ha reso noti i risultati dei controlli avviati «per contrastare l’indebita lievitazione della spesa sanitaria». Il bilancio è avvilente. Ai 300 denunciati all’Autorità giudiziaria ordinaria e alla magistratura contabile per danni provocati all’erario vanno aggiunti anche i 356 camici bianchi colti a peccare in tema di libera professione. Il grosso degli illeciti (337) è stato commesso in intramoenia: il vizietto più ricorrente – dettagliano i dati dei Nas – quello di “accettare” denaro per visite effettuate per conto dell’azienda ospedaliera ovvero quello di indurre i pazienti “reclutati” nella struttura pubblica a scegliere le cure a pagamento nello studio privato. Anche le altre irregolarità, del resto, non sono sciocchezze: si va dall’esercizio abusivo della professione alla tenuta non corretta del registro degli stupefacenti, passando per l’uso di uso di reagenti scaduti e il riutilizzo di dispositivi monouso. Una tematica, quest’ultima, che sempre ieri ha procurato a Balduzzi e ai Nas anche il plauso del presidente di Asso-biomedica, l’associazione delle imprese di biomedicali, creditrici verso gli enti sanitari per circa 5,5 miliardi: «E’ necessario un impegno continuo per sconfiggere l’illegalità e il malaffare all’interno del Ssn, a tutela non solo dei cittadini ma anche degli operatori e delle imprese che operano correttamente». Tra abitazioni, auto, quote societarie, conti correnti e attrezzature mediche le Procure coinvolte hanno disposto sequestri di beni per io milioni di euro. Tutto sommato piccole cifre: secondo i dati resi noti dalla Corte dei conti, nel 2011 la sanità è stata occasione di «fattispecie dannose per la finanza pubblica» per 333 milioni: finora sono stati recuperati 126mila euro. «In sanità circolano molti interessi e molti soldi: la guardia va tenuta altissima, ma le regole le abbiamo», aveva detto ieri Balduzzi in una intervista al Sole -24 Ore. E lo ha ribadito commentando i dati dei Nas: «Il sistema dei controlli può ancora migliorare e per questo occorre impegno maggiore della buona politica e della buona amministrazione, perché chi ruba al Ssn sottrae non solo risorse, ma diritti a tutti i cittadini».
20 febbraio 2012