Dopo il terzo pignoramento degli incassi del Centro di prenotazione, l’Ulss 10 si è resa disponibile a sostenere i costi del ristoro per il caso di malasanità. Martedì mattina l’ufficiale giudiziario si è presentato per la terza volta a pignorare gli incassi del Cup (7.000 euro li aveva “congelati” al primo passaggio, 6.500 la settimana scorsa, 3.500 euro martedì) in osservanza di una sentenza del tribunale civile di Venezia che ha condannato l’Ulss 10 a risarcire 600mila euro ai famigliari di Egidio Dissegna di San Stino di Livenza che nel 2010, colpito da ictus, morì all’ospedale di Portogruaro per non aver ricevuto cure adeguate.
In questi casi l’onere del rimborso spetterebbe all’assicurazione, nella circostanza la rumena City Insurance, che non ha però provveduto. A tale proposito l’Ulss 10 ha diramato una nota: «Riguardo al procedimento esecutivo in corso, si comunica che in mancanza dell’adempimento della sentenza da parte della compagnia assicuratrice, che risulta quindi inadempiente, l’Ulss 10 provvederà a dare seguito al rimborso in via diretta. Pertanto verranno adottate tutte le determinazioni necessarie nei confronti della compagnia, per il mancato rispetto degli obblighi contrattuali, per il recupero di quanto dovrà anticipare l’Azienda e per il danno d’immagine arrecato in seguito a questa situazione». Vista la disponibilità dell’Azienda sanitaria i familiari hanno a loro volta diramato una nota: «Ci è pervenuta comunicazione dell’Ulss per il conteggio di tutte le somme dovute per porre fine al contenzioso. Prendiamo atto con soddisfazione dell’intenzione dell’Ulss anche se rimaniamo amareggiati per come è stata gestita la questione da parte di un ente pubblico che in quanto tale dovrebbe garantire il buon funzionamento della cosa pubblica. Speriamo che non sorgano altri ostacoli».
Il Gazzettino – 7 aprile 2016