Le autorità statunitensi hanno riconosciuto a Toscana e Umbria l’indennità da Malattia vescicolare, ampliando la cosiddetta Macroregione del Nord. Ciò permetterà a un maggior numero di salumi italiani di essere esportati negli Stati Uniti
Dopo otto anni di valutazioni da parte delle Autorità statunitensi dell’Animal and Plant Health Inspection Service (Aphis), le Regioni Toscana e Umbria sono state ufficialmente riconosciute esenti dalla Malattia vescicolare del suino (Mvs). Questo permetterà l’esportazione negli Stati Uniti dei loro salumi, tra cui la Finocchiona IGP e il Prosciutto di Norcia IGP. Si tratta di un significativo progresso per il settore della salumeria italiana, per il quale l’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi (Assica) ha giocato un ruolo importante.
Il riconoscimento
Mercoledì 12 giugno, dopo circa otto anni dalla prima missione in Italia delle Autorità statunitensi di Aphis per esaminare i sistemi di controllo adottati nei confronti della Mvs dalle Regioni Umbria e Toscana, si è giunti alla pubblicazione sul Federal Register della Notice che ufficializza l’allargamento dei confini dell’area riconosciuta dalle autorità Usa come indenne dalla malattia.
La Malattia vescicolare del suino, infatti, è stata completamente eradicata da tutto il territorio italiano nel 2019, ma la normativa americana prevede che il riconoscimento dell’indennità dei Paesi terzi si basi su una valutazione del rischio effettuata direttamente da Aphis. A conclusione di questo processo, le Autorità statunitensi hanno oggi dichiarato che le due Regioni “sono esenti da Mvs e che le misure di sorveglianza, prevenzione e controllo implementate dall’Italia sono sufficienti a ridurre al minimo la probabilità di introdurre la malattia negli Stati Uniti attraverso le importazioni”.
Di conseguenza, si amplia l’area della cosiddetta Macroregione del Nord, che comprende Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Toscana, Umbria e le due province autonome di Trento e Bolzano.
“La notizia suscita vera soddisfazione e rappresenta una nota positiva in un momento particolarmente cupo per il nostro settore. L’estensione a Toscana e Umbria dello status di indennità da Malattia vescicolare risulta, infatti, estremamente strategica per tutto il settore perché non solo apre il mercato americano a prodotti della salumeria italiana a breve stagionatura lavorati in questi territori, quali ad esempio la Finocchiona IGP o il Prosciutto di Norcia IGP, ma anche perché consente agli impianti situati in altre zone già riconosciute indenni e aventi rapporti commerciali con aziende localizzate in Toscana e Umbria di superare alcune difficoltà previste per la certificazione ai fini dell’export Usa” ha dichiarato il Direttore di Assica Davide Calderone.
Il contributo di Assica
Assica ha lavorato attivamente per anni, al fianco delle Autorità sanitarie italiane e della Commissione europea, per consentire alle aziende italiane di esportare negli Usa tutta la gamma dei prodotti della salumeria, contribuendo al raggiungimento di questo importante risultato.
“Desidero esprimere piena soddisfazione per l’operato delle nostre Autorità volto all’ampliamento della c.d. Macroregione riconosciuta dagli Usa indenne da Malattia vescicolare. È un risultato ottenuto con ampia collaborazione, pertanto i miei ringraziamenti vanno al Ministro e Vicepremier Antonio Tajani, per il decisivo contributo diplomatico, al Ministro Orazio Schillaci, al Ministro Francesco Lollobrigida e ai loro Uffici per tutto quanto fatto, e alla nostra Ambasciata a Washington per la tenacia e determinazione nella gestione della lunga trattativa” ha concluso Calderone.
La prima richiesta di riconoscimento di indennità è stata presentata alle Autorità statunitensi nel luglio 1997 da Consiglio europeo, Commissione e Governo italiano. Dopo aver condotto una valutazione del rischio, nel giugno 1999, Aphis ha pubblicato nel Federal Register una proposta di modifica dei regolamenti vigenti, al fine di riconoscere otto Regioni del Nord Italia indenni dalla malattia. Tuttavia, prima che l’iter procedurale potesse concludersi, in quattro di tali Regioni si sono verificati dei focolai, che hanno portato Aphis a riconoscere, nel 2003, solo le quattro Regioni effettivamente rimaste indenni (Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche e Valle d’Aosta).
Nel corso degli anni, l’Associazione ha continuato a sollecitare una revisione da parte delle Autorità Usa della decisione adottata nel 2003. Aphis ha portato avanti la valutazione dello status sanitario dell’Italia ed è giunta al riconoscimento, nel dicembre 2012, di indennità per altre quattro Regioni del Centro-Nord (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte) e due province autonome (Trento e Bolzano).
Ora, l’attesa estensione della Macroregione anche a Toscana e Umbria, un riconoscimento che rappresenta un nuovo passo avanti verso una maggiore apertura del mercato degli Stati Uniti ai prodotti della salumeria italiana a breve stagionatura.