È al momento di 247 morti il bilancio ufficiale provvisorio delle vittime del sisma che ha devastato il Centro Italia: 190 nel Reatino e 57 nell’Ascolano. Circa 400 i feriti. Tanti ancora i dispersi; a Pescara del Tronto i cani al momento non fiutano altri sopravvissuti. È una catastrofe peggiore che all’Aquila, raccontano i soccorritori. Tanti ieri gli estratti vivi. Ad Amatrice è crollato un hotel con 70 persone.
Proseguono intanto a decine le scosse di terremoto tra Lazio, Marche e Umbria. Solo dalla mezzanotte se ne sono registrate oltre sessanta di magnitudo 2 o superiore: la più forte è stata una di 3.8 all’1:22, con epicentro vicino Accumoli. I geologi ricordano che scosse superiori a magnitudo 6 si registrano in media ogni 15 anni in Italia, cosa che dovrebbe spingere a una maggior prevenzione dei rischi.
Oggi al Consiglio dei ministri delle 18 il Governo metterà in campo i primi provvedimenti post-sisma, a partire dalla dichiarazione di stato d’emergenza per le aree colpite e l’erogazione dei 234 milioni del Fondo per le emergenze nazionali. Giunta straordinaria in Regione Lazio stamani sulla situazione del Reatino. L’Abi invita le banche a sospendere le rate dei mutui delle case danneggiate. Obama e Putin chiamano e offrono aiuto.
Mentre tra le macerie si è continuato a scavare senza sosta, nelle tendopoli e nei centri di accoglienza allestiti tra Lazio e Marche è trascorsa la prima notte dopo il terremoto. «Una notte normale» ,come l’ha definita Gianni Scamuffa, responsabile del campo di Pescara del Tronto, frazione di Arquata in provincia di Ascoli Piceno. Nel centro marchigiano sono stati oltre un centinaio coloro che hanno scelto le strutture messe a disposizione dalla Protezione civile. Altri hanno invece dormito nel palazzetto di Amatrice o nelle tende portate ad Accumoli. Nelle zone la temperatura si è mantenuta su livelli accettabili anche la notte. Quasi tutti sono quindi riusciti a dormire, pur nelle sistemazioni di emergenza. «Sono stremati dalle scosse», sottolinea uno dei soccorritori impegnati.
La notte in tendopoli
«Abbiamo portato cibo e coperte a volontà», ha spiegato Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice. «Molti – ha aggiunto – sono stati quelli che hanno preferito cercare di dormire un po’ nelle loro auto». Spesso non lontano dalle case danneggiate dal sisma di magnitudo 6 che ieri ha squassato Lazio, Marche e Umbria, costringendo oltre 1.500 persone a lasciare le loro abitazioni.
In tutto oltre trecento scosse
Una notte ancora caratterizzata dalle scosse, la più forte delle quali di magnitudo 4.5 alle 5:17 con epicentro tra Accumoli ed Arquata del Tronto. Anche se la gente nelle tende sembra quasi che non se accorga più.
E’ intanto proseguito senza sosta, nonostante il buio, il lavoro dei Vigili del fuoco per recuperare eventuali superstiti sotto alle macerie. Un lavoro delicato che ha interessato tutto il cratere del sisma. E nel quale sono impegnati 880 pompieri con 250 mezzi.
Durante la notte la terra ha continuato a tremare fra Lazio, Umbria e Marche,con un centinaio di repliche a partire dalla mezzanotte, che portano il numero complessivo a più di trecento, secondo un’evoluzione che rientra nella norma.
«Finora le repliche si stanno susseguendo in modo coerente con quanto prevedono i modelli teorici, ossia secondo il processo che ci si aspetta immediatamente dopo una scossa principale, ma non sappiamo se potranno avvenire scosse più forti», ha detto il sismologo Massimo Cocco, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
Oltre la metà delle scosse avvenute nella notte hanno colpito la zona di Rieti, con una cinquantina di terremoti di magnitudo compresa fra 2 e 3. La replica più forte, di magnitudo 4.5, è arrivata alle 5:17 e ha colpito il reatino. Anche questa volta la zona più colpita è stata quella in cui è avvenuta la scossa principale, ossia quella compresa tra Accumuli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Due le scosse di magnitudo compresa fra 3 e 4: la prima, di magnitudo 3:8, è avvenuta alle 1:22 nel reatino e due minuti più tardi la seconda, di magnitudo 3,4 ha colpito la zona di Ascoli Piceno.
«Al momento – ha osservato il sismologo – la situazione si sta evolvendo in modo tale da indicare che la porzione di crosta terrestre più interessata è quella compresa fra Amatrice a Sud e Norcia a Nord».
Il Sole 24 Ore sanità – 25 agosto 2016