Dopo gli scontri di luglio, chiesta alla Questura la sospensione della festa dove cowboy nostrani catturano vitellino
ROMA – Gli animalisti preparano l’assalto alla sagra di Tolfa. In Italia, secondo la Lega antivivisezione, sono almeno mille le feste tradizionali che si svolgono utilizzando animali mettendone a rischio vita e salute. Folklore spesso dalle radici antichissime, talvolta più recenti: qualcuno ha imparato a non pubblicizzare troppo queste fiere per evitare l’assalto degli animalisti che puntualmente rischiano di compromettere appuntamenti di particolare valenza turistica, in particolare d’estate. Nel Lazio l’ultima disfida ha come teatro, appunto, il rodeo di Tolfa, in provincia di Roma: dove nella prima edizione a inizio luglio gli attivisti se la sono vista davvero brutta.
BOTTE E TWEET – Accolti dagli organizzatori che non volevano rinunciare alla loro tradizione e da altri più facinorosi che invece sono venuti alle mani mandando al pronto soccorso un’attivista con 20 giorni di prognosi. Così, per la «rivincita», è già partito il tam tam su Facebook e su Twitter per impedire il nuovo rodeo di Ferragosto. Il Partito animalista europeo – che ha presentato ufficialmente alla questura di Roma, istanza per la sospensione dell’appuntamento del rodeo – sta organizzando i propri sostenitori per raggiungere in pullman Tolfa giovedì 15 agosto.
FIERE BESTIALI – Nelle varie province laziali, le fiere «bestiali» sono ancora vive e vegete: si passa dalla corsa dei porci di Bassiano ( Latina), che negli scorsi anni è stata teatro di scontri e polemiche, al più noto palio di Ronciglione( Viterbo) che nel 2011 ha fatto registrare la terza tragica morte di un cavallo. Ma ogni occasione è buona per sostenere la battaglia animalista: nell’estate 2012 salì agli onori della cronaca la festa di piazza di Cerveteri con una furiosa rissa innescatasi per la salvaguardia di un maialino messo in palio. Polemiche anche per un altro porcellino della provincia romana: a Segni ogni estate si tiene la giostra del maieletto, che consiste nella caccia all’animale da parte di squadre di giocatori bendati all’interno di una antica cisterna. La lista delle proteste ( pensiamo alle crociate pro-agnellino di ogni santa Pasqua) è pressoché infinita, come le sigle animaliste che chiedono di fermare le fiere zootecniche, la vendita di animali, il loro sfruttamento tout court.
PRIMO MATCH – Non paghi del parapiglia del 28 luglio scorso in quel di Tolfa, dove a decine sono accorsi nel tentativo di fermare il rodeo dei cow boy nostrani che prevede la cattura del vitellino al lazo e la sua marchiatura, gli animalisti del Lazio e non solo si danno nuovamente appuntamento nel paesino vicino Roma per bloccare la manifestazione del 15 agosto, la 45esima della sua breve ma intensa storia. Il clou dell’estate tolfetana, insomma. Una scampagnata che già si prevede ad alta tensione, visto il caos dell’ultima volta testimoniato da numerose riprese pubblicate su youtube. Comprensibile il malumore dei butteri romani, che mai in questi anni si erano visti piombare ospiti così chiassosi. E soprattutto pronti a fermare la festa.
ANIMALISTI DENUNCIANO – Toni accesi in questi giorni, non solo contro l’organizzazione del palio, ma anche nei confronti dei manifestanti stessi, colpiti non solo fisicamente. Nella ridda di querele e controquerele, spunta anche la denuncia nei confronti di un carabiniere che, sui social network, ha apostrofato in maniera assai pesanti gli attivisti inneggiando Mussolini e augurandosi per le associazioni addirittura i forni crematori. Identificato in un militare dell’Arma, l’uomo è stato denunciato alla procura di Roma per apologia di fascismo e discriminazione razziale di stampo antisemita.
TOLFA A TUTTI I COSTI – Ed in questo clima si attende il probabile ulteriore match ferragostano: «Abbiamo presentato richiesta per manifestare alla questura – conferma Enrico Rizzi di Animalisti italiani onlus – ma temiamo una diffida all’ultimo minuto visto che ancora nessuno ci ha convocati per eventuali prescrizioni. Ma noi saremo a Tolfa, in ogni caso. Quello che non capiamo – aggiunge – è come mai il prefetto non prenda posizione visto il problema di ordine pubblico che già si è venuto a creare a fine luglio».
SALVI PER LEGGE – Asini, cavalli, maiali, tori, mucche, volatili di ogni genere: dalla Val D’Aosta sino all’estremo sud, in questo periodo l’Italia è tutta un pullulare di feste dove spesso gli animali sono protagonisti rimettendoci zampe o penna a seconda dei casi. «Purtroppo – dice ancora Rizzi – la legislazione attuale condanna il maltrattamento verso gli animali ma salva quelle manifestazioni, praticamente tutte, che nella regione di appartenenza hanno ricevuto il riconoscimento di interesse storico culturale. Molte non ce l’hanno, come il caso di Tolfa, ma i maltrattamenti vanno avanti lo stesso rimanendo impuniti. Salvo quando le mobilitazioni animaliste riescono a fermare i ‘giochi’ prima che accada il peggio».
11 agosto 2013 – Corriere.it