Saranno quattro i primari dell´ospedale di Rovigo ad andare in pensione a fine anno, e i sindacati lanciano l´allarme sull´ulteriore indebolimento dei servizi forniti dal «Santa Maria della misericordia». A chiudere la loro esperienza lavorativa saranno Bruno Scarante, direttore del Dipartimento chirurgico generale; Anna Maria Bernardi, direttrice dal 1976 del reparto di Nefrologia; Bruno Piva, direttore del reparto di terapia del dolore e cure palliative; Sergio Zamboni, direttore del dipartimento medico del nosocomio cittadino. Per le categorie della Sanità di Cgil, Cisl e Uil si tratta di un esodo che lascerà certamente degli strascichi negativi. Per Davide Benazzo, della Camera del lavoro, «si viene a creare una fibrillazione ulteriore, perché non sono ancora noti i tempi che serviranno per avere nuovi primari all´ospedale di Rovigo». L´esponente della Cgil non polemizza con l´Ulss 18 ma con la Regione, «che non ha dato ancora alcun segnale al riguardo nonostante siano ben quattro i professionisti che vanno in pensione». Per la Cisl, Antonio Barbin evidenzia «un sicuro aggravio dei carichi di lavoro sul personale, che è già per altro insufficiente. La Regione deve attivarsi per attivare i bandi di concorso in maniera rapida». Su quanto sarà rapida questa risposta Fabio Osti della Uil non sembra disposto a scommettere: «E´ un anno che Geriatria dell´ospedale di Rovigo attende l´avvicendamento di un medico andato in pensione – spiega il sindacalista – e nel frattempo il personale del reparto ha accumulato qualcosa come un migliaio di ore di straordinario. Vorremmo sapere – conclude ironicamente Osti – non solo com´è considerata la qualità del servizio, ma anche dove sta il risparmio».
Corriere del Veneto
30 novembre 2010