Un veterinario polesano è stato rinviato a giudizio ieri mattina per soppressione di animale, assieme al proprietario di un cane accusato dello stesso reato oltre che di maltrattamenti sull’animale. Il processo a loro carico inizia l’8 novembre 2016.
La vicenda ha avuto inizio nel febbraio dello scorso anno. Volendo liberarsi in modo definitivo del suo cane carlino, un polesano 90enne ha ben pensato di farlo salire in auto e di gettarlo fuori dal finestrino dell’auto in corsa lungo la Transpolesana che collega Rovigo a Verona.
L’animale, benché ferito in modo serio, è stato recuperato da una ragazza che transitava per la strada e l’ha visto. La giovane l’ha portato da un veterinario la cui posizione è stata, ma solo inizialmente, al vaglio degli inquirenti. Il professionista l’ha rimesso in sesto e, attraverso il microchip, ha individuato il proprietario e gli ha riconsegnato l’animale.
Il 90enne ha, in qualche modo, «depistato» il professionista affermando di aver smarrito il carlino. Il proprietario del cane, a quel punto, ha cambiato tattica per eliminare l’animale.
Ha contattato un altro veterinario della provincia di Rovigo chiedendogli di sopprimere il carlino, decisione che a quest’ultimo è costata la denuncia ed il rinvio a giudizio per soppressione di animale.
Quanto accaduto è stato segnalato alle Volanti attraverso il primo veterinario, che ha raccontato dell’impropria soppressione dello sfortunato carlino.
Si è così giunti alla doppia denuncia a piede libero per il reato di uccisione di animale del polesano. Ieri mattina, poi, il giudice per le udienze preliminari (Gip) ha prosciolto il responsabile del canile sanitario dell’Usl 18, rimasto coinvolto marginalmente nella vicenda.
Il Corriere del Veneto – 30 marzo 2016