Si allarga il focolaio di Covid-19 scoppiato nella Geriatria dell’ospedale di Rovigo. L’Usl Polesana annuncia che, dopo l’infermiere e l’operatore sociosanitario scoperti venerdì, ci sono altri due sanitari del reparto non vaccinati contro il coronavirus e infetti. «Dopo l’ultimo screening i degenti in Geriatria risultati positivi al tampone sono 22, tutti asintomatici — spiega il direttore generale, Antonio Compostella —. Li abbiamo trasferiti tra l’area medica Covid dell’ospedale di Trecenta e le Malattie Infettive di Rovigo. E poi un altro infermiere e un secondo operatore sociosanitario che avevano rifiutato il vaccino sono stati contagiati. Salgono dunque a quattro gli operatori della Geriatria che non hanno voluto immunizzarsi e sono stati colpiti dal Covid-19».
Su un totale di 34 ricoverati al momento del contagio, 22 hanno contratto l’infezione, ma il numero potrebbe aumentare. Venerdì il dg Compostella aveva annunciato che l’Uls 5 sta verificando come il virus possa essere entrato in reparto. E tra le varie valutazioni aveva comunicato la presenza dei primi due operatori «no vax» positivi al tampone. «Ribadisco che non vi è nessuna intenzione di attribuire l’origine del contagio ai quattro dipendenti — dichiara il direttore generale — ritengo però che se si fossero vaccinati avrebbero potuto evitare il contagio per se stessi. E avrebbero potuto contribuire al contenimento della diffusione del coronavirus all’interno del reparto. Come Usl stiamo valutando le eventuali azioni da intraprendere in base alla giurisprudenza vigente». La vaccinazione anti-Covid è partita a fine 2020 con una prima fase rivolta a sanitari, operatori e ospiti delle case di riposo ed è su base volontaria. Ma Compostella conferma come sia fondamentale per uscire dall’emergenza: «Il primario della Geriatria aveva sensibilizzato i suoi operatori sulla sicurezza del vaccino e sulla responsabilità della scelta, purtroppo non è bastato a far cambiare idea ai contrari».
I sindacati si scagliano invece contro le esternazioni «da scaricabarile» del dg. Riccardo Mantovan per la Fp Cgil dichiara: «E’ scandaloso il comportamento di Compostella. Invece di esaminare in profondità l’accaduto, cioè il terzo focolaio scoppiato in Geriatria, colpevolizza gli operatori che si sono fatti in quattro per tenere a galla un Sistema sanitario locale carente da anni. Forse il manager prova a spostare l’attenzione dell’opinione pubblica dal vero focus del problema». I sindacati dichiarano di non essere dalla parte dei no vax ma, recita la nota ufficiale della Cgil, «se Compostella avesse letto il bugiardino del vaccino saprebbe che in presenza di alcune situazioni, spesso temporanee, il farmaco non è consigliato, a prescindere dal fatto di indossare un camice. Saprebbe anche che è altamente sconsigliato alle donne desiderose di diventare mamme».