Fa visitare il cane dal veterinario dell’Ulss 18 e gli arriva il conto dopo 8 anni. Non poteva credere ai suoi occhi un cittadino residente in Alto Polesine quando, l’altro giorno, si è trovato di fronte a quella raccomandata dell’Azienda sanitaria locale. Al suo interno c’era il ticket relativo a due prestazioni effettuate da un medico veterinario, una ad aprile del 2008 e l’altra a febbraio.
Una visita ambulatoriale ed una domicilio che l’uomo aveva fatto eseguire rispettivamente al proprio cane e a una vacca. Dopo le visite, aveva atteso a lungo l’arrivo dei due bollettini postali per saldare il conto in sospeso con l’azienda sanitaria, ma non gli era mai stata recapitata nessuna busta contenente le fatture relative a quelle prestazioni. Nel frattempo, il cane che era stato visitato dal veterinario dell’Ulss 18, è deceduto per vecchiaia, così come la vacca. L’uomo, un privato appassionato di animali, oltre ad un cane, un bastardino di piccola taglia, possedeva anche una vacca da cui ricavava il latte. Ronny e Camilla, così si chiamavano i due animali, avevano avuto dei problemi di salute in periodi diversi, a distanza di pochi mesi e per questo il proprietario si era rivolta all’ambulatorio veterinario dell’Ulss 18. Effettuata la visita e prescritta la relativa cura, il cane e la vacca non avevano più necessitato di altre visite di controllo. Quest’ultima era deceduta infatti dopo poco tempo. Mai si sarebbe aspettato di ricevere la richiesta di pagamento del ticket per quelle due prestazioni del veterinario effettuate quasi 8 anni prima. «Potrei rivolgermi al giudice – spiega il proprietario degli animali, ormai deceduti -, ma comunque l’iter sarebbe più costoso di questi circa 39 euro e 16 centesimi che l’Ulss mi chiede di pagare». E conclude: «Questo è un esempio di come funziona la burocrazia statale in Italia. Una vergogna».
Roberta Merlin –Il Resto del Carlino – 4 marzo 2016