Quattro pagine di querela contro un vigile urbano di San Giovanni in Marignano per il quale chiedeva alla Procura di procedere “per tutte le ipotesi di reato che verranno ravvisate”. Il veterinario Alessandro Anello, 61 anni residente a Cattolica e con ambulatorio a San Giovanni in Marignano, le aveva scritte il 14 febbraio 2010, poche settimane dopo la lite con un agente della polizia municipale marignanese, un 41enne di Gradara. Ora quella querela gli si èritorta contro
Era il 21 gennaio quando i vigili si erano presentati nell’ambulatorio di via della Resistenza per chiedere che il medico spostasse la sua auto lasciata sul marciapiede del parcheggio interno in modo tale da impedire l’uscita del mezzo di una signora che aveva contattato gli agenti.
Ebbene dopo quasi tre anni, quell’episodio che il veterinario aveva raccontato gli si è ritorto contro dopo la contro-querela presentata il 10 gennaio 2011 dal vigile urbano: ieri il professionista è stato rinviato a giudizio dal gup Stefania Di Rienzo con l’accusa di calunnia, il processo inizierà il 16 giugno 2013. La querela del medico contro l’agente, invece, è finita nel dimenticatoio, dopo che la Procura ne ha chiesto l’archiviazione.
Di vedersi additato come una persona che interrompe un intervento a un animale in gravi condizioni (si trattava di un gatto affetto da occlusione intestinale), il vigile non ne voleva sapere. Così si è rivolto all’avvocato Davide Grassi e ieri si è costituito parte civile chiedendo un risarcimento di 30mila euro.
Quel 21 gennaio il professionista aveva detto di non poter spostare l’auto perché impegnato in un intervento chirurgico che gli impediva di uscire dalla sala operatoria per consegnare le chiavi perché l’ambiente era sterilizzato. Anello non ha scelto riti alternativi, ritiene di poter dimostrare la sua innocenza in rito ordinario difeso dall’avvocato Eliana Parlato.
9 novembre 2012