Per fermarlo, gli agenti lo hanno legato a un’inferriata in attesa dei veterinari. Ma la corda era troppo stretta e il cane è morto soffocato davanti ai poliziotti e a una piccola folla di curiosi
Condannati. Giorgiu Cosmi e Vasile Popov, i due cittadini romeni che hanno aizzato il proprio cane contro le forze dell’ordine intervenute per arrestarli, e che ha invece attaccato una donna residente nella zona, dovranno scontare rispettivamente due anni e sei mesi di reclusione e quattro mesi di reclusione. Per il primo le accuse sono di lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e di rapina, mentre Popov è accusato di lesioni e di resistenza agli agenti.
I poliziotti erano intervenuti per arrestare i due dopo che questi avevano iniziato a spaccare le vetrine di una pizzeria, il cui proprietario si era rifiutato di dare loro da bere. Subito dopo, il fatto: Scooby, inizialmente aizzato contro gli agenti, ha attaccato una passante residente della zona, Gigliola Guerinoni. Per fermarlo uno dei poliziotti è riuscito ad afferrarlo con una corda e lo ha legato a un albero in attesa dell’accalappia cani di Ostia. Ma nel frattempo (circa due ore) una terribile successione di eventi. Il cane si è strangolato con la corda, mentre nessuno interveniva per salvarlo. Sono giorni ormai che on line è stata messa in atto una raccolta di firme, sotto il nome ”Giustizia per il cane morto legato dagli agenti a Roma” per chiedere giustizia e individuare le responsabilità del decesso. Intanto sulla vicenda sono partite le indagini della Procura. Secondo la polizia, la procedura è stata regolarmente compiuta, in quanto si pensava che i veterinari dell’ASL sarebbero arrivati a breve.
La donna aggredita, che passava per caso da via Francesco Selmi, zona Casal Dè Pazzi, è nota alle cronache come la ”Mantide di Cairo Montenotte” . Stava scontando una condanna per l’omicidio di Cesare Brin, farmacista ucciso a martellate e gettato in una discarica. Dopo l’aggressione la Guerinoni, che passava di lì perché da tempo residente in zona dopo avere scontato la semilibertà, è stata portata all’ospedale Sandro Pertini dove è stata operata.
«Siamo sconvolti e indignati per la morte del cane avvenuta a Roma’’ ed «esterrefatti dall’atteggiamento colpevolmente omissivo di quanti hanno assistito alla terribile agonia dell’animale, documentata anche da riprese video, senza muovere un dito”. Sono le parole dell’Ente Nazionale Protezione Animali, che rende noto di avere presentato una denuncia all’autorità giudiziaria per fare chiarezza sulla dinamica che ha causato la morte del cane. «Scorrendo le immagini del filmato, l’impressione è che il cane sia stato abbandonato a sé stesso, pagando la noncuranza e il disinteresse di chi avrebbe dovuto invece evitare un epilogo tragico – prosegue l’Enpa – Vogliamo sapere se, vista la situazione di grave pericolo per la sua vita, che in questi casi deve avere la priorità, e vista l’impossibilità di fare arrivare un veterinario sul posto sono state considerate possibili soluzioni d’emergenza per salvarlo. Da chiarire anche il ruolo avuto in questa agghiacciante vicenda dai servizi veterinari. Naturalmente, qualora dovessero emergere inadempienze e ulteriori omissioni, auspichiamo che i responsabili ne rispondano personalmente».
La Stampa – 19 settembre 2013