Se sono determinate da terzi l’Istituto si rifà sul responsabile e la sua assicurazione. La norma riguarda in modo particolare gli incidenti automobilistici, ma si può applicare anche ad altri eventi
D’ora in avanti, a fronte di prestazioni sociali erogate dall’Inps a invalidi civili quale conseguenza di fatti illeciti di terzi, l’istituto di previdenza potrà esercitare la rivalsa nei confronti del responsabile dell’evento e della sua compagnia di assicurazione.
A causa di un incidente d’auto una donna di 22 anni diventa parzialmente invalida con relativo diritto all’assegno mensile di assistenza? L’importo oggetto di rivalsa è di 144.782,56 euro. Se, invece, sempre a causa di un incidente stradale una donna di 39 anni diventa parzialmente cieca, con diritto a pensione e indennità speciale, la rivalsa vale 167.355,44 euro.
Questi sono alcuni esempi contenuti nel decreto del ministero del Lavoro 19 marzo 2013, pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» del 23 settembre, che definisce «criteri e tariffe per la determinazione del valore capitale delle prestazioni erogate agli invalidi civili». All’atto pratico contiene le tabelle con cui l’Inps può calcolare l’importo delle prestazioni erogate e quindi chiedere il rimborso ai responsabili del fatto illecito che ha determinato l’invalidità. Una previsione normativa che finora era rimasta sulla carta.
Il decreto, messo a punto dai ministri del Lavoro e dell’Economia sentito il consiglio di amministrazione dell’Inps, era previsto dall’articolo 41 della legge 183/2010 e avrebbe dovuto essere emanato all’inizio del 2011, ma ha visto la luce più di due anni dopo.
Questo ritardo ha spinto l’Inps, con il messaggio 20275 dell’ottobre 2011, a fornire indicazioni alle proprie strutture per interrompere i termini di prescrizione. Infatti, rilevava l’istituto di previdenza ventitre mesi fa, per gli incidenti stradali, che sono i casi più frequenti a cui si può applicare la rivalsa, i termini di prescrizione sono di due anni dall’evento. Termini che vengono interrotti tramite una raccomandata con ricevuta di ritorno recapitata al responsabile civile del fatto e alla compagnia di assicurazione.
Le situazioni più probabili in cui la rivalsa troverà applicazione sono certamente gli incidenti automobilistici, come testimonia il fatto che lo stesso decreto fornisce diversi esempi a questo riguardo. Tuttavia il campo d’azione definito dalla legge è più ampio: il modulo del certificato medico online per la richiesta delle prestazioni sociali messo a punto dall’Inps prevede, infatti, altre ipotesi quali i reati conto la persona (lesioni personali, rissa, aggressione), l’illecito professionale, la negligenza. Nel modulo deve anche essere indicato il giudizio conclusivo del centro medico legale in cui si indica se nel caso specifico è prospettabile o meno l’azione di rivalsa da parte dell’istituto di previdenza.
Il Sole 24 Ore – 25 settembre 2013