A fronte di 5.538 ingressi previsti entro il 31 dicembre 2022 c’erano 2.572 trevigiani che non erano ancora stati chiamati. Quasi una persona su due in lista d’attesa per un ricovero. È il quadro sconfortante, al 31 dicembre 2022, dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, che si attesta fanalino in coda in Veneto davanti all’Ulss 3 Serenissima (Venezia).
La spietata fotografia l’ha scattata la commissione sanità del consiglio regionale (presieduta dalla leghista Sonia Brescacin) nella relazione sul piano di recupero delle liste d’attesa che si accompagna alle pagelle dei direttori generali delle varie aziende sanitarie.
I NUMERI Una nota dolente ben evidenziata dalle cifre: a fronte di 5.538 ricoveri programmati (dal piano socio sanitario regionale), 2.572 pazienti risultavano ancora in attesa di chiamata alla data del 31 dicembre scorso. Tradotto il tutto con altri numeri, solo il 54% del piano di recupero risultava attuato. Di pochissimo meglio faceva l’Ulss 3: 55%.
PAGELLE Un ritardo che, secondo i parametri della Commissione sanità, impone, per il manager Ulss 2 Francesco Benazzi, una promozione “con riserva”: 19 punti contro il voto massimo di 20, ottenuto da altre sei aziende sanitarie. Ma il tallone d’Achille rappresentato da liste d’attesa e ricoveri, che paga lo scotto dei lunghi blocchi dell’era Covid, non è l’unico punto nero nella valutazione dell’azienda sanitaria trevigiana.
Nell’attivazione dei posti letto nelle strutture intermedie, ospedali di comunità in primis, l’Ulss 2 accusa infatti la seconda percentuale peggiore in Veneto: 37%, ossia 111 posti letto resi disponibili rispetto ai 302 del programma regionale. A differenza dell’87% dell’Ulss 6 Euganea o dell’85% dell’Ulss 1 Dolomiti, le migliori nella nostra regione. Un risultato inferiore lo centra solo l’azienda ospedaliera universitaria di Verona: zero posti letto attivati in rapporto ai 30 previsti (0%). Considerando il quantitativo programmato, nemmeno paragonabile, è di fatto un’altra maglia nera per l’azienda sanitaria guidata dal direttore generale Benazzi. Un ritardo che si somma ad altri ritardi.
Di certo a spiccare è la bassa performance nel recupero delle liste d’attesa legate a ricoveri: un’attuazione del piano al 54%, come calcolato per l’Ulss 2 alla fine dello scorso anno, significa un distacco abissale rispetto al 99% dell’Ulss 1 Dolomiti (99%) o, confronto più calzante a livello di residenti, al 94% raggiunto dall’Ulss 9 Scaligera.
LUCI Ma, fra le ombre, si scorgono anche luci. L’Ulss 2 risulta nella media regionale nel recupero delle liste d’attesa per le prestazioni chirurgiche: piano attuato all’86%, solo Ulss 4 Veneto Orientale e Ulss 5 Polesana (con lo Iov) si assicurano il 100%. In pratica, su 4.903 pazienti programmati nell’Ulss 2 ne restavano – alla stessa data del 31 dicembre 2022 – ancora in lista 693.
SCREENING Decisamente incoraggiante, in linea con le altre aziende sanitarie, lo smaltimento delle liste d’attesa alle voci “prestazioni specialistiche ambulatoriali” e “screening”: nel primo caso, l’azienda del manager Benazzi realizza il piano al 99,4%, con sole 158 persone da chiamare a fronte delle 25.331 programmate; nel secondo ambito, lo score è del 98%, un ritardo pari a 72 pazienti su un totale di 3.200 controlli. Dati molto positivi che però non devono far dimenticare il pesante handicap nel recupero delle liste d’attesa riguardanti ricoveri: quel 54% di attuazione del piano, inferiore di un solo punto percentuale all’Ulss 3 Serenissima, è di gran lunga lontano dall’87% realizzato dall’Ulss 7 Pedemontana e Ulss 5 Polesana. Lontanissimo dal 94% dell’Ulss 9 Scaligera, che cede lo scettro regionale allo Iov (100%) e all’Ulss 1 Dolomiti (99%).
La Tribuna di Treviso