Un’istanza per portare in Commissione europea la proposta di indicare per la carne di pollame anche il metodo di allevamento. Indicare obbligatoriamente in etichetta il metodo di allevamento per tutta la carne di pollame: questa la sintesi della richiesta dei deputati della ComAgri 5 stelle al ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, presentata anche sotto forma di “risoluzione” in Commissione, con l’auspicio che possa venir calendarizzata in fretta, discussa e votata da tutta la commissione Agricoltura.
L’indicazione in etichetta della forma di allevamento dei polli da carne, con denominazioni brevi e semplici: intensivo, estensivo al coperto, all’aperto, biologico, esiste già nel quadro normativo europeo per il pollame, ma è solo una scelta volontaria dell’allevatore/confezionatore.
Le richieste
“Quello che si chiede – spiegano i deputati M5S – è che il Governo si convinca che la trasparenza in etichetta è una richiesta molto sentita e poi vada in Europa a pretendere che il sistema di etichettatura secondo il metodo di produzione passi da volontario ad obbligatorio. Così facendo – proseguono i deputati M5S – i consumatori potrebbero, con le loro scelte, preferire polli allevati secondo sistemi che rispettano maggiormente il benessere dell’animale. Siamo convinti – concludono i deputati M5S – che gli italiani mostrerebbero grande sensibilità nelle loro scelte. Già nel 2006, infatti, un’indagine condotta in tutta Europa dimostrava che il 44% dei consumatori intervistati riteneva che andasse migliorato in primo luogo il benessere delle galline ovaiole, mentre il 42% preferiva migliorare principalmente quello dei polli da carne”.
Agronotizie – 10 maggio 2014