L’animale si è svegliato dal letargo ed è stato immortalato dalle telecamere della polizia provinciale
In provincia di Lecco ha avuto successo la «caccia all’orso». Ma niente paura, si è trattato di un evento del tutto incruento: le telecamere della polizia provinciale sono riuscite infatti a immortalare nella notte tra il primo e due aprile un grosso plantigrado di cui da qualche giorno era stata segnalata la presenza nella zona di Premana, località montana della Valsassina, non lontana dal lago di Como.
VICINO ALLE ARNIE – Per due notti consecutive le tracce del passaggio dell’orso erano state rilevate nei pressi di un alveare della zona: secondo la migliore tradizione l’animale si era avvicinato alle casette delle api in cerca di miele. Sul terreno erano ben visibili le impronte dell’animale e anche altri segni del suo passaggio: diverse arnie erano infatti andate distrutte. L’orso è un animale abitudinario e dunque si è pensato potesse ritornare nel medesimo luogo a procurarsi cibo; le guardie venatorie hanno così piazzato alcune telecamere che puntualmente, nel cuore della notte hanno immortalato l’animale torna sui luoghi già visitati nelle notti precedenti.
IL RISVEGLIO DAL LETARGO – Si tratta di un esemplare di notevoli dimensioni ma non è uno di quelli che in diverse località delle Alpi vengono seguiti con il radiocollare. Secondo gli esperti l’orso si sarebbe svegliato da pochi giorni dal suo letargo ed è arrivato a Premana proveniente dalla vicina Valtellina.
UNA PRESENZA RARA – La presenza dei plantigradi è ancora piuttosto rara sulle montagne italiane: alcuni esemplari sono stati avvistati da alcuni anni a questa parte in Trentino e nelle montagne sopra Livigno o nelle vicine valli della Svizzera. Poche settimane fa un orso che si era ripetutamente avvicinato al centro abitato di Poschiavo, comune del Canton Grigioni svizzero era stato abbattuto dalle autorità locali perché ritenuto pericoloso per l’uomo: l’uccisione aveva suscitato roventi polemiche nel mondo degli ambientalisti. L’orso di Premana non sembra al momento correre il rischio di fare la medesima fine.
Claudio Del Frate – Corriere.it – 3 aprile 2013