La commissione Agricoltura del Consiglio regionale ha approvato un emendamento del consigliere Azzalin che impegna la Giunta a presentare entro 60 giorni un piano organico per la ristrutturazione dell’Ente
VENEZIA «Se non fossi stato presente non ci avrei creduto. Ben quattro articoli della finanziaria sono stati bocciati in quarta commissione con il voto determinante del Pdl. Sarà bene che Zaia, oltre a comunicare, agisca bene e in fretta e ci dica qual’è la posizione della sua maggioranza prima di assistere a duelli in ogni commissione fra Pdl e Lega»: così il consigliere Pietrangelo Pettenò (Sinistra Veneta) commenta l’esito della seduta della commissione agricoltura dedicata all’esame della proposta di Bilancio 2012 presentato dalla Giunta. Esito a dir poco sorprendente, con quattro emendamenti che riguardanti la riorganizzazione di Veneto Agricoltura (articoli 4,5,6) e le norme sulla bonifica (articolo 7) presentati dal Pd e approvati grazie al voto congiunto di pidiellini e opposizione, con sommo dispetto della Lega, isolata e costretta ad assistere allo smantellamento di quanto stabilito in precedenza dalla legge finanziaria. «Non è stato un dispetto, sarebbe riduttivo e sbagliato leggerlo così», dichiara il capogruppo azzurro Dario Bond «quella che si è registrata, invece, è stata una seria convergenza di contenuti tra Pdl e Pd, concordi nella volontàdi dotare Veneto Agricoltura di nuovo smalto e strumenti più incisivi». A contrariare gli alleati sarebbero stati anzitutto gli articoli “spezzatino” presentati dal’assessore leghista Franco Manzato (assente nell’occasione) che ha proposto – tra l’altro – di sottrarre all’agenzia le attività di formazione e comunicazione, affermando che ciò avrebbe comportato un risparmio annuale di 90 mila euro. Non bastasse, lo stesso assessorato ha lasciato trapelare che la legge di rinnovo di Veneto Agricoltura è già pronta – in barba al confronto e al dibattito in aula – con ulteriore irritazione da parte pidiellina, dove il vicecapogruppo Piergiorgio Cortelazzo ha sollevato il caso Avepa, sollecitato la cessazione di ogni “tutela politica” nei confronti del nuovo direttore Fabrizio Stella, definito «serio, capace e meritevole di assumere i pieni poteri». «Il dato politico è che si tratta di una presa di distanza nei confronti della Giunta, arrivata da una parte della stessa maggioranza. Il messaggio inequivocabile è che il governo veneto deve rimettere mano da cima a fondo a due riforme non più rinviabili», dichiarano i consiglieri del Pd Graziano Azzalin e Sergio Reolon «per quanto riguarda Veneto Agricoltura, questa bocciatura degli articoli obbliga la Giunta a fare retromarcia su un testo di riforma contraddittorio, che non rispondeva alla necessità di ripensare l’ente, trasformandolo in un soggetto capace di entrare in forte collegamento con le imprese di settore. La riforma che ora si dovrà preparare entro 60 giorni deve poi risolvere il nodo del reperimento delle risorse, per scongiurare il rischio che anche Veneto Agricoltura faccia la fine di Arpav e Veneto Strade, sull’orlo del default». Infine, il governatore Luca Zaia ha convocato per venerdì un vertice di maggioranza sull’argomento, preceduto – si è appreso – da una richiesta di chiarimento allo stesso Manzato.
Il Mattino di Padova – 22 febbraio 2012