De Falco, segretario regionale Cimo: «Firmare d’obbligo morale ma ci sono problemi che vanno affrontati»
NAPOLI – Una firma con importanti riserve quella apposta dalla Dirigenza medica, veterinaria e Spta (ad eccezione di Fesmed) per l’avvio di tavoli di confronto su questioni fondamentali per la sanità.
LE ECCEZIONI SOLLEVATE – Sei le eccezioni sollevate. Una maggior attenzione sulla rete dell’emergenza attraverso la razionalizzazione del sistema integrato di emergenza sanitaria (adulti e bambini) con rimodualzione del servizio 118 territoriale e potenziamento della rete ospedaliera di emergenza. Potenziamento e realizzazione omogenea su tutto il territorio regionale di un efficace sistema di prevenzione primaria. Attivazione da parte del territorio, di funzioni vicarianti l’ospedale a seguito della rimodulazione della rete ospedaliera, con reale presa in carico del paziente in una rete integrata di servizi assistenziali e socilai h24, e 7 giorni su 7. Definitiva regolamentazione dei criteri di accreditamento delle strutture private. Compiuta integrazione dei policlinici nella rete dell’assitenza sanitaria e attivazione del tavolo del confronto regionale così come previsto dall’articolo 5 del vigente contrattodi lavoro.
FIRMARE ERA D’AOBBLIGO – «Firmare era un obbligo morale – spiega Antonio De Falco, segretario regionale Cimo – ma ci sono problematiche diverse che vanno affrontate e che insistono sulla salute dei cittadini. Aspettiamo ora un’assuznione di responsabilità da parte della Regione, staremo a vedere se l’apertura di qusti giorni è reale o se invece si tratta solo di uno spot elettorale». «Il senso di responsabilità nel sottoscrivere con note di distinguo un verbale di intesa con il Governatore Caldoro- sottoline Franco Verde -, non attenua il disagio della Dipendenza Medica, Veterinaria e della Dirigenza Spta, sulla quale grava come un macigno la carenza di un filtro territoriale. Nel condividere – a partire dalla soluzione del precariato della Dirigenza – le questioni poste dall’Intersindacale, devo registrare che l’azione riformatrice avviata ha subito un momento preoccupante di arresto».
Corriere.it 7 aprile 2011