Ma cinque associazioni datoriali non firmano. Dopo una trattativa inauguratasi formalmente a inizio mese e una volata finale cominciata venerdì scorso, aziende e parti sociali a Roma, presso la sede di Federalimentare, hanno appena sottoscritto il rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare.
I lavoratori beneficeranno di un aumento complessivo di 126 euro. A inizio trattativa la richiesta dei sindacati era di 174 euro, la soglia posta dalle aziende di 115 euro. Il contratto avrà una durata di tre anni e due mesi, due mensilità in più rispetto alla formula solita di settore. Questo in sintesi l’accordo intorno al quale si sono ritrovati Federalimentare da una parte, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dall’altra in una trattativa che comunque ha creato qualche malumore tra le associazioni datoriali: in particolare Assocarni (macellamento e trasformazione delle carni), Assica (carni suine), Una (avicoltura), Anicav (conserviero) e Assalzoo (mangimi) nella notte tra venerdì e sabato hanno abbandonato il tavolo contestando la linea della federazione generale. Le sigle contestano la distanza tra l’aumento concordato e il valore Ipca (circa 117 euro), la mancata introduzione di sanzioni contro l’assenteismo e il mancato blocco per i nuovi assunti agli scatti automatici di anzianità. Soddisfatto Umberto Sacco, presidente di Italmopa e consigliere incaricato di Federalimentare: «Considerando i tempi – dichiara – e la congiuntura particolarissima, era il migliore contratto che potessimo portare a casa. A tenere le parti intorno al tavolo è stato soprattutto il senso di responsabilità. La speranza – conclude – è che lo strappo con le cinque associazioni che hanno scelto di non firmare possa ricomporsi nelle prossime settimane». Tra le altre novità introdotte dal contratto, l’opportunità per le aziende di adottare forme di contrattazione di secondo livello, l’introduzione di un welfare contrattuale a sostegno della maternità facoltativa, nonché la possibilità di un ricorso alla flessibilità più spinto.
Il Sole 24 Ore – 29 ottobre 2012