Giovanni Battista Maestri è il padre del bimbo che dal 2017 si trova in stato vegetativo per aver mangiato un formaggio lavorato a latte crudo: “Ci sono gravissimi rischi per la salute pubblica rappresentati da queste mode indotte dalla peggior forma di propaganda commerciale come nel caso del Caseificio di Coredo”
Nelle scorse ore Giampaolo Gaiarin, tecnologo e responsabile dei Presidi Slow Food caseari, è intervenuto sul tema del latte crudo nelle produzioni casearie, evidenziando come il latte crudo non possa essere considerato semplicemente un latte non pastorizzato, bensì un modo di produrre diverso rispetto allo standard di produzione: “L’allevatore che lavora con professionalità e cultura, con la massima cura al benessere animale e attenzione nelle fasi di trasformazione deve lavorare a latte crudo. Solo così potrà dar vita a un formaggio non standardizzato, espressione del territorio” (Qui articolo).
Un intervento che, però, Giovanni Battista Maestri bolla come pericoloso, come i prodotti a latte crudo. Non solo per la drammatica vicenda personale ma anche per quella avvenuta in Liguria il 21 maggio. Il piccolo Elia di soli 3 anni è morto per aver sviluppato una malattia rara, sindrome emolitica-uremica, per aver mangiato un formaggio a latte crudo contaminato dal batterio escherichia coli durante un soggiorno in montagna.
“Queste tragedie non si devono ripetere ma c’è una grande ignoranza sulla nostra effettiva tradizione alimentare. Nel 2012 i Cdc hanno pubblicato un rapporto in cui si evidenzia che i latticini non pastorizzati presentano una probabilità di causare malattie alimentari 150 volte maggiori rispetto ai prodotti pastorizzati. Un esperto della Agenzia per gli alimenti e i medicinali (Food and Drug Administration – Fda), senza mezzi termini, ha definito il consumo di latte crudo l’equivalente alimentare della roulette russa. Nulla di tutto questo ha avuto effetto sulla popolazione, che non solo continua a ingerire prodotti non trattati ma insiste nel somministrarli a consumatori che non hanno né la scelta né la capacità di comprendere il dibattito”.
Il padre si riferisce inoltre alla pubblicazione di Tom Nichols, “La conoscenza e i suoi nemici – L’era dell’incompetenza ed i rischi per la democrazia”, Luiss University Press 2018 (ed or. Oxford University Press 2017) e al testo del professor Alberto Grandi, “Denominazione di origine inventata”.
“Ci sono gravissimi rischi per la salute pubblica rappresentati da queste mode indotte dalla peggior forma di propaganda commerciale come nel caso del Caseificio di Coredo, che nelle scorse settimane ha ricevuto il marchio val di Non alla presenza proprio di Gaiarin, già operativo sul territorio con il casaro condannato e l’attuale presidente del Concast” e inoltre Giovanni Battista Maestri ha annunciato anche che gli avvocati “procedono a livello amministrativo e civile per il marchio e per la pubblicità”.