Accordo su ‘riforme minimali’, in modo da eliminare gli aspetti ‘macroscopicamente incostituzionali’ dell’attuale legge elettorale. Schifani: “Non va sottovalutato quanto detto dalla Corte Costituzionale”. Franceschini: “Sì a norma di salvaguardia”. Una nuova legge elettorale sarà predisposta insieme alle riforme costituzionali
Via libera dal vertice tra governo e maggioranza ad una ‘correzione’ del Porcellum entro l’estate in parallelo all’avvio del percorso costituzionale per le riforme. Lo riferisce il capogruppo Cd Pino Pisicchio al termine della riunione. Abbiamo considerato sia gli aspetti legati alla riforma elettorale che sulle riforme. Il 29 ci sarà una mozione sia alla camera che al senato. Il percorso sarà tutto parlamentare ma il governo sarà uno dei soggetti che farà proposte”, ha detto Pisicchio. “Sulla riforma elettorale – ha aggiunto – ci saranno prima dei correttivi al porcellum e poi una riforma vera e propria. L’incardinamento è previsto in commissione prima dell’estate”.
Una nuova legge elettorale sarà invece predisposta, dicono alcuni dei partecipanti all’incontro di Palazzo Chigi, “insieme alle riforme costituzionali, in modo che sia coerente con il sistema istituzionale che sarà scelto”. La riforma della Costituzione che dovrebbe essere approvata dal Parlamento “sarà sottoposta in ogni caso a referendum confermativo, a prescindere dal fatto che le Camere la approvino con la maggioranza qualificata”, ha detto il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello, lasciando palazzo Chigi. “Ci saranno comunque uno o più referendum – ha spiegato Quagliariello – perché su una materia del genere deve il popolo deve esercitare la sua sovranità”.
Per il capogruppo del Pdl, Renato Brunetta, l’accordo riguarda una ‘riforma minimalista’: “C’è un accordo a fare una riforma minimalista che ricostituzionalizzi il Porcellum in tempi brevi che metta in sicurezza il sistema elettorale nel caso in cui si vada al voto in tempi brevi. È una rete di sicurezza da utilizzarsi subito, Dio non voglia”.
D’altronde, ha sottolineato il capogruppo del Pdl al Senato, Renato Schifani, “non va sottovalutato quanto detto dalla Corte Costituzionale” sul Porcellum. Per Schifani “è doveroso mettere in sicurezza questa legge elettorale e dopo la riforma della forma di Stato farne una nuova”.
La conferma che la maggioranza ha raggiunto un accordo è arrivata anche dal ministro per i rapporti col Parlamento Dario Franceschini: “Sì a norma di salvaguardia che non permetta di tornare a votare con questa legge elettorale”. A chi gli ha chiesto se la riforma minima del Porcellum prevede la sua abrogazione in favore del Mattarellum, Franceschini ha risposto: “Per ora c’è la clausola di salvaguardia. Quello che conterrà si vedrà”.
La legge elettorale è da mettere subito in sicurezza, c’è l’impegno del governo a cambiarla al più presto: “Sulle riforme e sul loro percorso di riforma costituzionale si gioca la vita del governo”, è stato, poi, il commento del premier Enrico Letta durante il vertice di maggioranza. Il presidente del Consiglio ha anche spiegato che “il giorno spartiacque è quello del 29 maggio”, quando in Parlamento arriverà la mozione sulle riforme. Il giorno dopo l’esecutivo nominerà i propri esperti per seguire l’iter della legge costituzionale.
Per il segretario Pd, Guglielmo Epifani, semplici modifiche al Porcellum non bastano: “Se si andasse al voto con Porcellum modificato si avrebbe un Parlamento proporzionale, quindi ingovernabile. Di questo credo sia giusto investire la Direzione nazionale del partito”, ha comunque annunciato il segretario del Pd.
Repubblica – 22 maggio 2013