30 novembre 2010 (Reuters) – Il disegno di legge di riforma dell’Università in serata è stato approvato dalla Camera, nonostante il governo sia stato battuto per due volte su emendamenti del Fli, mentre proseguono in tutta Italia le proteste degli studenti contro il progetto e nel centro di Roma, blindato come raramente si era visto in passato, ci sono stati scontri con la polizia. Il ddl è stato approvato con 307 voti favorevoli e 252 contrari, 7 gli astenuti. Il provvedimento dovrà ora passare al Senato per l’approvazione definitiva, sempre che il governo superi il voto di fiducia del 14 dicembre.
Il ddl Gelmini ridefinisce la governance degli atenei, aumenta, almeno sulla carta, le chance dei ricercatori di diventare professori a pieno titolo grazie a un nuovo sistema di concorsi e nuove risorse contenute nella legge di stabilità (ancora da approvare), ma toglie loro il contratto a tempo indeterminato; d’ora in poi potranno contare su un’assunzione per un massimo di sei anni.
A Roma nel primo pomeriggio ci sono stati scontri tra studenti e polizia, dopo che alcuni manifestanti hanno lanciato petardi in via del Corso, riferiscono testimoni. Le forze dell’ordine, che presidiano in massa il centro — le vie d’accesso sono bloccate da camionette della polizia e off limits anche per i passanti –, hanno risposto con una carica.
L’imponente schieramento di polizia in centro si proponeva di evitare lo scenario di una settimana fa, quando le forze dell’ordine sono state colte di sorpresa da alcuni studenti che hanno preso d’assalto l’ingresso principale del Senato.
I dimostranti si sono poi spostati verso piazzale Flaminio, ostacolando il traffico proveniente da Muro Torto, già reso difficile dalla pioggia costante, dicono testimoni.
In una nota, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha condannato “gli estremisti che hanno bloccato Roma e causato gravi incidenti”, esprimendo solidarietà alle “forze di polizia, ai cittadini romani e ai tantissimi giovani in buona fede la cui protesta è stata strumentalizzata”.
Il suo gruppo, Futuro e libertà, ha detto che voterà la legge, anche se ha proposto alcuni emendamenti su parti non centrali del provvedimento, che sono passate alla Camera nonostante il parere contrario del governo
I giovani del Pd hanno chiesto invece che il ministro dell’Interno Roberto Maroni vada in Parlamento per riferire sulla gestione dell’ordine pubblico a Roma e in altre città italiane
FERROVIE, 16 STAZIONI BLOCCATE
Anche a Milano ci sono stati scontri con la polizia, che ha caricato gli studenti dopo che questi hanno lanciato oggetti contro gli agenti. In precedenza gli studenti si erano riversati nelle strade in un “corteo selvaggio” creando disagi al traffico, come si legge in una nota dell’associazione studentesca Fuoricontrollo.
A Bologna la protesta degli studenti ha bloccato un tratto della A14, invadendo entrambe le carreggiate. In tutt’Italia, dicono le Ferrovie dello Stato, sono state 16 le stazioni ferroviarie occupate da studenti, con molti treni rallentati. Alle 17 erano ancora bloccate Torino Porta Nuova, Torino Porta Susa, Venezia Santa Lucia e Milano Rogoredo.
“UNA RIFORMA CHE TAGLIA”
“Questa è una riforma che taglia il fondo per le borse di studio, introduce un’idea di merito finta, diminuisce drasticamente la rappresentanza studentesca, elimina la figura del ricercatore e soprattutto taglia il finanziamento al fondo di finanziamento ordinario. Tagli che decreteranno la chiusura di molti atenei”, scrive oggi in una nota l’Udu, l’Unione degli studenti universitari, uno dei principali attori della recente protesta.
Chiedendo che il ddl venga ritirato, centinaia di studenti nelle ultime settimane hanno fatto ricorso a forme di protesta finora inusitate occupando i monumenti simbolo di molte città italiane, come la torre di Pisa, la basilica di San Marco a Venezia o la cupola del Brunelleschi a Firenze.