Dopo qualche mese di silenzio la riforma della sanità veneta torna a far parlare di sè. Questa mattina a Palazzo Ferro Fini, la commissione Sanità si è riunita per tornare a discutere del progetto di legge considerato la rivoluzione di Luca Zaia, con la presentazione della versione finale del testo, la quarta in ordine di tempo. Prima il Pdl 23 depositato dal governatore, poi il maxi-emendamento di maggioranza, quindi una nuova stesura promossa sempre dal centrodestra che sostiene la giunta, infine la formulazione degli emendamenti odierni presentati dai capigruppo Nicola Finco (Lega Nord) e Silvia Rizzotto (Zaia Presidente). In questo modo soprattutto l’opposizione potrà fare le controdeduzioni a partire dalla settimana prossima, in modo da arrivare in aula prima dell’estate. Solo dopo, la riforma della sanità diventerà realtà. E aprirà poi ad una successiva fase di riorganizzazione (a partire da ciascuna Ulss) che culminerà poi con il Testo unico di riordino in materia di sanità e sociale.
Dopo lo scivolone di novembre ¡n Commissione, la maggioranza tenta quindi di ricompattarsi su una nuova ossatura della legge. Anche se l’uscita dall’aula dei consiglieri di Forza Italia, sul finire della seduta, cui era presente anche l’assessore Luca Coletto, sembra suggerire qualche diversità di vedute.
Molto critiche le prime reazioni delle opposizioni: “Per uno come Zaia che ha fatto del decentramento la sua ragione di vita, un accentramento di questo tipo è straordinario” commenta il consigliere regionale del Pd, Claudio Sinigaglia, dopo l’illustrazione degli emendamenti di Giunta al Pdl 23 sulla riforma della sanità veneta e la nascita della cosiddetta Azienda Zero.
L’AZIENDA ZERO. Nel nuovo testo presentato oggi, scrive il Giornale di Vicenza, viene chiarita la veste giuridica che assumerà la nuova Azienda Zero. Su questo lo scorso anno c’erano state scintille. Il nuovo emendamento rimette ordine: «È un ente del Servizio sanitario regionale». Nell’articolo successivo si precisa: «È sottoposto alla vigilanza e al controllo della Giunta». Di più. «La Giunta, sentita la competente Commissione consiliare, determina ogni anno gli indirizzi per l’attività dell’Azienda Zero e ne controlla l’attuazione». L’entrata a regime dell’attività di questo ente è prevista non prima di due anni, perché la Giunta dovrà, di volta in volta, definire i decreti attuativi. Quale funzioni avrà? Non sarà solo una centrale di acquisti, il coordinamento degli uffici legali delle Aziende o delle funzioni informatiche. Dovrà anche occuparsi di «produzione di analisi, valutazione e proposte a supporto della programazione sanitaria e socio sanitaria di competenza di Giunta e Consiglio».
L’Azienda Zero dovrà dotarsi di un Atto Aziendale e di un Regolamento interno. Le norme transitorie prevedono che la Giunta nomini, prima del direttore, un Commissario (preso dai «dirigenti della Regione o delle Aziende Ulss») con il compito di «avviarla alla piena operatività, per il periodo di un anno, rinnovabile per una sola volta e per un uguale periodo». Il Commissario dovrà «redigere entro 90 giorni una proposta di Atto aziendale e trasmetterla alla Giunta» per l’ok. Il personale dell’Azienda Zero «sarà acquisito mediante procedure di mobilità dalla Regione, dalle Ulss e dagli altri enti del sistema sanitario regionale». Il futuro direttore dell’Azienda Zero sarà infina scelto dal governatore tra «gli esperti in materia di organizzazione e gestione in possesso di laurea e con esperienza dirigenziale di almeno 5 anni».
“Intanto è stato chiarito un equivoco – osserva Sinigaglia -. l’Azienda Zero è un’azienda sanitaria. Resta però il fatto che il direttore di questa azienda non verrà nominato in base alla normativa nazionale che regola la nomina dei Direttori Generali. La cosa straordinaria dal punto di vista dell’accentramento è che nel frattempo viene prevista la nomina, da parte del presidente, di un Commissario che riceverà un mandato di due anni. E noi già sappiamo chi potrebbe essere”.
Sinigaglia parla di “super-super Azienda Zero che avrà in carico anche la Gestione Sanitaria Accentrata e ricoprirà poteri di controllo e revisione sui project financing. La stessa azienda inoltre si sostituirà alle partecipazioni in società ora detenute dalle Ulss o da altre aziende del sistema sanitario”.
RIDUZIONE ULSS. L’addio alle 21 Ulss è stato dato a inizio anno dallo stesso Zaia: i contratti dei Dg di ogni azienda scadevano e, visto che il progetto di legge era in alto mare, il governatore ha nominato i commissari per un anno. Ma già in numero ridotto. E cosa prevede allora la nuova geografia sanitaria? Salvo colpi di scena nelle prossime settimane ci sarà un’unica Ulss per provincia, ad eccezione di Vicenza e Venezia, che ne avranno due. Le altre Ulss verranno soppresse e sono definite “Distretti” con «funzioni di coordinamento tra l’ospedale e la rete territoriale di riferimento». «In ogni Distretto è istituto il Comitato dei sindaci» (le attuali Conferenze). Restano confermate l’Azienda ospedaliera di Padova, l’universitaria integrata di Verona e l’Istituto oncologico veneto.
“Con la riduzione confermata a 9 Ulss, commenta Sinigaglia, ottenuta sopprimendone 13, la Conferenza dei Sindaci dell’Ulss di Padova sarà composta da 104 sindaci: numeri che preoccupano non poco. Non è chiara la configurazione dei distretti, dei comitati dei sindaci e della loro rappresentanza”.
È infine prevista l’istituzione di un’Area sanità e sociale che nel disegno originale non c’era. Ma sotolinea l’esponente democratico “l’Azienda Zero si occupa praticamente di tutto il sistema socio-sanitario”. Infine, sempre secondo le modifiche, “viene istituito un’ispettivo sanitario della Giunta che non si capisce a cosa serva”. E annuncia: “Nei prossimi giorni presenteremo e ufficializzeremo la nostra contro-proposta, a partire dalla modifica e dall’aggiornamento del Piano Sociosanitario”
Le nuove modifiche al Progetto di legge 23 (maxiemendamento sostitutivo depositato oggi in V commissione) – IL TESTO
17 maggio 2016
(a cura Sivemp Veneto – informazioni e mappa tratte dal Corveneto e dal Giornale di Vicenza)