La mattina di mercoledì 7 settembre si riprenderà a discutere in Consiglio regionale del dimensionamento e numero delle Ulss. La conferenza dei Presidenti gruppi consiliari lo ha concordato giovedì scorso a fronte dello stallo a cui era giunta l’aula. Il Consiglio è convocato mercoledì 7 settembre, giovedì 8 settembre e venerdì 9 settembre. Giovedì 8 è convocata anche la V commissione con all’ordine del giorno alcuni Pdl di interesse veterinario
Di seguito alcune prese di posizione sulla riforma della sanità di minoranza e maggioranza.
Pd: “La maggioranza è andata in Tilt: lite tra assessore, consiglieri e capogruppo. Zaia impotente”
“La Lega è andata in tilt e ha preferito rinviare a mercoledì prossimo la ripresa dei lavori in consiglio regionale per nascondere le sempre più evidenti spaccature interne: Zaia non riesce più a tenere uniti i propri colonnelli e ognuno va per conto suo”. Questo il commento del capogruppo Alessandra Moretti e dei consiglieri regionali del Pd Sinigaglia, Fracasso, Zottis. “Clamoroso quanto è successo ieri: nonostante il pomeriggio trascorso con i suoi consiglieri – si legge in una nota diffusa dai quattro esponenti del Pd – Zaia non è riuscito a dettare la linea, bloccato dai veti ora dell’assessore Coletto, ora della capogruppo Rizzotto, ora del capogruppo Finco. Sia chiaro a tutti, non è l’opposizione, né tantomeno è il Partito Democratico a non volere le Ulss di Bassano, o del Veneto Orientale, bensì sono l’assessore Coletto, la capogruppo della Lista Zaia Rizzotto e il presidente della V Commissione Boron che stanno optando per le Ulss provinciali. Ognuno si prenda le sue responsabilità”. Secondo la nota dei consiglieri “Il Pd respinge al mittente lo ‘scaricabarile’ della Lega Nord per quanto riguarda l’impasse in Consiglio regionale, alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, sull’accorpamento delle Ulss. Il problema è tutto interno alla maggioranza e in particolare al Carroccio. Anche l’arrivo a Palazzo Ferro Fini del presidente Zaia è stato un fallimento ed ha solo sottolineato la sua incapacità di ricomporre i cocci. Finco minaccia le dimissioni per Bassano e si lancia a difesa del suo territorio perché l’altra capogruppo, Rizzotto, capisca. Infatti Finco sa benissimo che se la scelta fosse quella delle Ulss di 4/500.000 abitanti o delle aree tematiche, mare- lago-pedemontana, l’opposizione tutta sarebbe pronta ad accoglierla!”.
Azzalin (PD): numero Ulss, Zaia e maggioranza rispettino promesse elettorali
“Se vogliamo fare a gara a chi tutela di più il proprio territorio sono pronto a presentare decine di subemendamenti, ma non funziona così. Serve un’azione di responsabilità e il primo che deve compierla è il presidente Zaia, che non può dire di volere sette Ulss e poi limitarsi a un ‘fate come vi pare’, senza presentarsi alla discussione in aula. Da aspirante candidato premier, non è bello che tradisca le promesse fatte in campagna elettorale. Voleva sette Ulss, ci dica perché ha cambiato idea”. Lo dichiara il consigliere del Partito Democratico, Graziano Azzalin, intervenendo durante i lavori dell’assemblea sull’articolo 12 del Pdl 23.
“È evidente che la discussione interna alla maggioranza sulla salvaguardia di una Ulss o di un’altra non ha niente a che vedere con i servizi al territorio, ma risponde a un diverso genere di logiche – insiste Azzalin – Finco dice che è pronto a dimettersi se verrà cancellata l’Ulss Pedemontana, ma è un ricatto, un comportamento da respingere sul piano politico: vogliamo prendere una decisione responsabile, che tuteli tutti i territori? E allora dove sta scritto che Belluno e Rovigo sono a posto con una sola Ulss? Anzi, vista la loro particolarità, si potrebbe aprire un’altra partita. Dobbiamo dare risposte ai cittadini, servono criteri trasparenti e omogenei, facendo tutti un passo indietro, senza inutili esibizioni muscolari”.
Bartelle (M5S): “Azienda zero, diciamo basta a questo mercato scandaloso”
“Questo progetto di legge è destinato a condizionare la vita della popolazione veneta per i prossimi quindici anni e più”. Lo dichiara in una nota la consigliera regionale del M5S, Patrizia Bartelle, che sulla cosiddetta “Azienda zero” torna ad alzare la voce, sottolineando che “dopo un anno di discussione, il risultato è quello che già sapevamo, il solito mercato scandaloso dove ogni consigliere di maggioranza porta acqua al suo bacino elettorale. L’accorpamento delle 21 aziende sanitarie – incalza – doveva essere una fonte di risparmio con la riduzione del numero dei direttori generali, lo snellimento della burocrazia, il taglio dei tecnici e il risparmio attraverso costi standard con l’aggiunta di una serie di obiettivi quali la riduzione delle liste d’attesa, l’umanizzazione dei servizi sanitari e maggiori investimenti in tecnologie.
Triste invece – prosegue la Bartelle – vedere quanto sta andando in scena in aula: quello a cui stiamo assistendo è soltanto un mercanteggiare sul numero delle Ulss imposto dal più forte, da chi esercita più potere sui territori a discapito degli altri e senza nessun criterio oggettivo che giustifichi tali scelte, se non la logica del più forte”.
Chiara, invece, è la posizione mia personale del M5S che rappresento: “Fedeli al nostro motto ‘Nessuno deve rimanere indietro’, non intendiamo partecipare a questo vero e proprio mercato per favorire un territorio o una parte di popolazione a discapito di un altro.
Quanto succede è grave: con il cosiddetto Pdl 23 non si è voluto discutere e affrontare le vere problematiche di questa legge nella sua sede naturale, ovvero la V commissione consiliare.
Il Movimento non è indifferente al numero delle Ulss ma vorrebbe che tale scelta fosse fatta con criteri chiari e univoci, valutando parametri certi e bisogni territoriali come ad esempio i bacini di utenza o i servizi di emergenza offerti”.
E in attesa che la commissione possa riprendere il suo ruolo, arriva anche un appello: “Chiediamo con forza che il consiglio regionale, unanimemente, accolga il nostro emendamento con cui proponiamo di reinvestire i risparmi prodotti da accorpamenti amministrativi vari nei territori in cui questi si siano generati per raggiungere lo scopo primario di questa riforma ovvero l’abbattimento degli sprechi. Si tratta di una sfida che lanciamo alla maggioranza che ha l’occasione di dimostrare che ha a cuore l’interesse dei cittadini e non solo la volontà di fare cassa sulla pelle della gente”.
La maggioranza. «Azienda zero, scandaloso il ricatto di Pd e tosiani»
La ripresa dei lavori del consiglio regionale è fissata per mercoledì, quando si tornerà a discutere del dimensionamento e numero delle Ulss, dopo un’estate di sostanziale paralisi dell’aula dovuta all’ostruzionismo delle opposizioni. Sono 1400 gli emernamenti presentati in consiglio, e il contingentamento dei tempi della discussione è stato sospeso su richiesta delle opposizioni, a cui il regolamento garantisce questa possibilità una sola volta per legislatura. Il rischio è quello di bloccare a tempo indeterminato la principale riforma sulla quale il governatore Luca Zaia ha chiesto e ottenuto il voto di milioni di Veneti, come scritto nero su bianco sul programma depositato in corte d’appello prima delle elezioni. “Non ci piegheremo a questo ricatto di Pd e tosiani – tuonano quindi all’unisono dalla maggioranza – non rinunceremo mai a questa riforma che renderà più efficiente e meno costosa la sanità della nostra regione.” “Per mesi abbiamo ascoltato il territorio e tutti i soggetti coinvolti apportando modifiche al testo iniziale” ricordano dalla Lista Zaia, spina dorsale della maggioranza insieme alla lega – nessuno può quindi accusarci di non essere aperti al dialogo. Ma lo scandaloso ostruzionismo di questi giorni ha il solo obietivo di affossare questa riforma.” Sull’iter del provvedimento sta vigilando anche il sindacato. Per la Cgil la priorità è veder garantito il principio di equità, dal momento che sono sempre di più i cittadini che rinunciano a curarsi per il costo delle prestazioni saniterie. Accorpare le Ulss sotto un’unica regia permetterebbe di risparmiare su costi, ma perché ciò accada occorre superare la palude di emendamenti in cui il piano si è impantanato. (da Rete Veneta)
4 settembre 2016