“Se la maggioranza fa marcia indietro sull’Azienda Zero siamo disponibili a trattare, da subito, sul riordino delle Ulss”. La capogruppo del Partito democratico Alessandra Moretti lo dice con chiarezza, commentando la richiesta, formalizzata nel pomeriggio dalle opposizioni, di sdoppiare la discussione sul Pdl 23. “Per noi – continua Moretti – l’oggetto della trattativa non può che essere lo stralcio dell’Azienda Zero così come è concepita. È evidente che i maggiori sforzi devono concentrarsi sugli articoli 1 e 2, perché c’è un accentramento di potere nelle mani di una sola persona, viene mortificato il ruolo dei sindaci e svilite le competenze del Consiglio regionale”. Da qui la proposta delle minoranze di riportare in Quinta commissione il confronto sull’Azienda Zero e proseguire in aula il dibattito sul riordino e la riduzione delle Ulss.
“Su questo tema – conclude la capogruppo – siamo disponibili a trattare, perché è coerente con quanto abbiamo sempre sostenuto. Possiamo raggiungere un accordo con la maggioranza, anche se ci sono delle distanze. È necessario ridurre gli sprechi, senza però toccare i servizi”. “La minoranza consiliare – confermano i consiglieri del M5s – piazza una mossa di grande responsabilità e correttezza, mettendo sul piatto della sanità una proposta che equivale a un ponte teso verso la maggioranza: divisione del pacchetto sanitario in due parti ben distinte, con una chiusura rapida sulla sezione relativa al riordino delle Ulss e un ritorno in commissione dell’Azienda zero”. In estrema sintesi su questo sdoppiamento si basa la proposta che le minoranze hanno formalizzato, nel corso di una riunione tenutasi a margine del consiglio regionale di ieri, per risolvere l’impasse nella quale è venuta a trovarsi la discussione del progetto di riordino della sanità veneta. In sostanza l’opposizione propone una divisione degli argomenti. “Sulle Ulss le distanze, pur essendo notevoli, si possono ridurre – spiegano i 5 Stelle – mentre sull’Azienda zero gli spiragli sono davvero minimi. Ma le opposizioni vogliono fare un lavoro responsabile, rappresentiamo una parte dei veneti e lavoriamo per loro”. La proposta è molto semplice: l’Azienda zero verrebbe riportata in Quinta commissione per essere sottoposta a un lavoro di concertazione fra le parti. “Una volta tornati in aula – è l’assicurazione dei consiglieri pentastellati – non ci saranno jolly, non ci sarà ostruzionismo. Ci sarà un lavoro responsabile e corretto, ma con tempi più lunghi rispetto all’indispensabile riordino delle aziende esistenti”.
“Siamo pronti ad un confronto serio con la maggioranza” commentano i capigruppo tosiani Stefano Casali, Giovanna Negro, Marino Zorzato (area Popolare) ed i consiglieri Andrea Bassi e Maurizio Conte. “La sanità è un bene universale di tutti i 5 milioni di veneti e per questo ha bisogno della condivisione generale. l’Azienda zero probabilmente non serve così come proposto perché la Giunta regionale ha già la Sezione Controlli governo e personale SSR che fa molte delle funzioni che si vorrebbero esternare come ad esempio la gestione degli acquisti centralizzati. Ci chiediamo perché fare doppioni”? Mentre il territorio senza le conferenze dei Sindaci, soprattutto per il sociale, ed una organizzazione per aree omogenee delle Ussl non portano ad una efficienza e qualità nei servizi socio sanitari ai cittadini Veneti. In fine concludono i consiglieri di riferimento tosiano: “Vogliamo ridurre i costi della burocrazia sanitaria veneta, ma con altrettanta chiarezza non possiamo permettere la riduzione dei servizi ai nostri cittadini ad opera di ‘soggetti terzi’, ecco perché chiediamo una ponderata razionalizzazione delle Ulss ed una capillare collaborazione territoriale dei servizi sociali”.
Moretti (Pd), Berti (M5S), Negro (Tosiani): “Sulla sanità la maggioranza deve ascoltare i sindaci “
I capigruppo delle opposizioni hanno convocato ieri a palazzo Ferro Fini i rappresentanti della conferenza dei sindaci del Veneto sul Pdl 23 in discussione in questi giorni. “L’invito è per ascoltare le esigenze delle molteplici realtà regionali e discutere con loro delle criticità dell’ultima proposta di legge presentata sul Pdl 23 – dice Alessandra Moretti, capogruppo Pd – Il confronto con i sindaci, è indispensabile in virtù del valore del loro ruolo. Dobbiamo dar loro la giusta voce in quanto c’è il rischio che senza i sindaci la qualità della sanità non sia garantita”. All’ incontro hanno preso la parola i sindaci Robertino Capozzo, (Lugo di Vicenza), Riccardo Poletto (Bassano del Grappa), Flavio Tosi (Verona), Alvise Maniero (Mira) e Chiara Mazzocato (Caerano di San Marco) che hanno chiesto un maggiore coinvolgimento nel ridisegno di un servizio che li coinvolge da vicino. “I primi cittadini hanno evidenziato due punti fondamentali da portare avanti – interviene Jacopo Berti, capogruppo 5stelle – Innanzitutto l’ascolto della conferenza dei sindaci, che non è avvenuto a nessun livello in questa nuova versione del progetto di legge, e, in secondo luogo, il problema delle omogeneità delle Ulss, con scompensi dal punto di vista dell’assetto patrimoniale, economico e finanziario e delle cure. Bisogna guardare agli spostamenti dei lavoratori, dei macchinari e impianti e a uno studio strutturale e epidemiologico. Il disegno della sanità guarda al 2035, non è possibile ritagliarlo avendo in testa il disegno delle provincie abolite nel 2016”. “Invito a risentire in Commissione i sindaci e gli ordini professionali”, chiede Claudio Sinigaglia delPd, “E per questo chiederemo l’interruzione dei lavori per un paio di giorni”. “Essendo la sanità un bene dei cittadini è doveroso ascoltare chi ne è a contatto – conclude Giovanna Negro per Veneto dal Fare – Per questo portiamo la voce dei primi cittadini in Consiglio Regionale, in quanto non sono stati ascoltati dalla maggioranza”.
30 giugno 2016