Stretta sulle pensioni integrative, tassazione piu’ elevata per le rendite delle Casse Professionali, pagamenti dei trattamenti previdenziali unificati il 10 di ciascun mese. Sono queste le principali novità contenute sulle pensioni nella bozza di disegno di legge di stabilità licenziata questa settimana. Vediamo dunque di riassumere cosa potrebbe cambiare dal prossimo anno.
Stretta sulla previdenza integrativa e Casse Private – La legge di stabilità prevede, per le casse di previdenza delle professioni l’incremento della tassazione delle rendite finanziarie dal 20 al 26 per cento, un livello che sarà equiparato agli investimenti effettuati da qualsiasi altro investitore privato. Sale anche il prelievo sui fondi di previdenza complementare ai quali fisco chiederà non più l’11,5% ma il 20%.
Data unica per il pagamento delle pensioni – L’articolo 26 della bozza del disegno di legge di stabilità 2015 prevede che, dal prossimo 1° gennaio 2015, al fine di razionalizzare ed uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’Inps, assegni e prestazioni previdenziali nonchè l’indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, “sono poste in pagamento il 10 di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile” con unica soluzione nei confronti dei beneficiari di più trattamenti, se non sono presenti cause ostative.
Attualmente, com’è noto, l’istituto eroga le prestazioni in giorni differenti a seconda delle gestioni in cui viene liquidato il trattamento. Con l’unificazione delle date di pagamento l’Inps punta ad ottenere un risparmio nelle commissioni bancarie.
La norma prevede che “i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate dagli invalidi civili, nonchè le rendite vitalizie dell’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro sono poste in pagamento il giorno 10 di ciascun mese”. Il pagamento slitta al giorno successivo se il 10 del mese è “festivo o non bancabile”. Il nodo che emerge – secondo chi contesta la norma – è che spesso la pensione serve per pagare impegni “fissi”, come l’affitto (che scade solitamente il 5 di ciascun mese), il mutuo o eventuali pagamenti di prestiti.
La Legge di Stabilità, inoltre, prevede che l’Inps debba fare “un unico pagamento ove non esistano cause ostative nei confronti dei beneficiari di più trattamenti”. Lo stesso articolo prevede anche una stretta delle norme nel caso di pagamento della pensione ad un defunto con l’obiettivo di evitare possibili frodi. La norma, quindi, richiede che sia previsto l’invio telematico all’Inps del certificato di decesso da parte del medico che accerta la morte e l’obbligo di restituzione da parte della banca degli eventuali importi già accreditati.
Comunicazioni telematiche – Un’altra novità riguarda l’obbligo di comunicare il decesso del pensionato all’Inps da parte del medico necroscopo attraverso il sistema telematico già presente per la comunicazione dello stato di malattia. Il certificato di accertato decesso dovrà essere trasmesso dal medico entro 48 ore dall’evento e ciò per ridurre i casi di indebita erogazione.
Il disegno di legge prevede poi la cancellazione delle prestazioni accessorie erogate dall’Inps per le cure termali e la riduzione di 150milioni di euro dei fondi destinati per i patronati. Non ci sono invece novità per quanto riguarda i temi caldi della previdenza come la predisposizione di nuove deroghe al regime Fornero, l’estensione del bonus degli 80 euro ai pensionati, nè la cancellazione delle penalizzazioni. Misure sulle quali, tuttavia, è possibile che le forze politiche presentino appositi emendamenti nel corso dell’iter parlamentare del disegno di legge.
Pensioni Oggi – 21 ottobre 2014