Confermato l’APE, il prestito pensionistico che potrà essere fruito dai lavoratori con almeno 63 anni di età a partire dal 1° maggio 2017, la quota 41 per i lavoratori precoci e le agevolazioni per gli usuranti.
Pubblichiamo in allegato il testo ufficiale della Legge di Bilancio nel documento trasmesso lo scorso 29 Ottobre dal Governo alla Camera dei Deputati con riferimento alle modifiche riguardanti il tema previdenziale. Il testo contiene tutte le midure già anticipate nei giorni scorsi da pensionioggi.it nella bozza che avevamo diffuso il 25 Ottobre. Si parte dall’APE nella sua forma volontaria che sarà accessibile, dal 1° maggio 2017, a tutti coloro che hanno raggiunto 63 anni e siano a non più di tre anni e 7 mesi dalla pensione di vecchiaia, con almeno 20 anni di contributi ed un importo lordo della pensione non inferiore a 700 euro al mese; c’è l’APE nella forma agevolata che si rivolge a quattro platee di lavoratori meritevoli di una particolare tutela a cui verrà garantito un sussidio di natura assistenziale rapportato al valore futuro della pensione, entro un tetto massimo di 1.500 euro al mese. Questo sussidio consentirà al lavoratore di raggiungere l’età pensionabile senza alcuna penalità sulla pensione dato che l’importo è a carico interamente dello Stato ma sarà riconosciuto solo nell’ambito di programmate risorse di bilancio. Accanto all’APE viene abbinata la RITA ossia la rendita integrativa temporanea anticipata per coloro che hanno fatto ricorso a forme di previdenza integrative.
Via libera alle modifiche per i lavoratori precoci con lo stop alla penalizzazione dal 2018 e l’introduzione, dal 1° maggio 2017, della quota 41 per chi ha lavorato almeno 12 mesi prima del 19° anno di età e appartiene ad alcuni specifici profili meritevoli di una particolare tutela; arrivano alcuni correttivi per i lavori usuranti come disciplinati dal Dlgs 67/2011; l’ottava salvaguardia pensionistica per altri 27.700 lavoratori; confermato anche il cumulo gratuito dei periodi assicurativi per i lavoratori con carriere discontinue, l’abbassamento dell’aliquota contributiva per i professionisti con partiva iva iscritti alla gestione separata dell’Inps, risorse per agevolare il pensionamento dei lavoratori coinvolti in processi di esubero nelle aziende che fanno ricorso ai Fondi di solidarietà collettivi. Sale la no tax area per i pensionati con meno di 75 anni e si incrementano le quattordicesime per i pensionati ultra64 anni. Non c’è invece la proroga ulteriore dell’opzione donna. Il Documento sarà da questa settimana all’esame del Parlamento che potrà proprorre, come noto, diverse modifiche e migliorie sino alla fine dell’anno.
Lavori Difficoltosi e Rischiosi
La legge di Bilancio amplia la platea dei lavori gravosi che potranno godere, nello specifico, dell’APe sociale dai 63 anni se in possesso di almeno 36 anni di contribuzione e della quota 41 se hanno lavorato almeno 12 mesi prima del 19° anno di età. Rientreranno, infatti, in tale categoria coloro che svolgono da almeno 6 anni continuativi attività lavorative dipendenti all’interno di 11 professioni di seguito elencate: operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici; conduttori di gru, di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; conciatori di pelli e pellicce; conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; conduttori di mezzi pesanti e camion; professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni; addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza; professori di scuola pre-primaria; facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati; personale non qualificato addetto a servizi di pulizia; operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori rifiuti.
www.pensionioggi.it – 1 novembre 2016