Il sostegno accoppiato rappresenta una delle componenti facoltative del nuovo sistema dei pagamenti diretti. L’Italia ha optato per l’applicazione di tale sostegno utilizzando l’11 per cento del massimale nazionale da destinare a tre macro settori: zootecnia, seminativi e olivicoltura. Per i sostegni alla zootecnia il produttore deve avere a disposizione almeno tre UBA, mentre per i sostegni ai seminativi e all’olivicoltura il produttore deve avere a disposizione almeno cinquemila metri quadrati.
Alla zootecnia è destinato il 49,36 per cento delle risorse suddivise nei seguenti settori: vacche da latte, bufale, vacche nutrici, bovini macellati 12-24 mesi e ovicaprini.
Misura premi per il settore latte
Alle vacche da latte è destinato il 17,50 per cento del massimale per il pagamento accoppiato, con la possibilità, per le vacche associate per almeno sei mesi ad un codice allevamento situato in zone montane, di usufruire di un premio aggiuntivo al quale potrà essere destinato il 2,3 per cento del budget per l’accoppiato.
In entrambi i casi l’importo del pagamento è calcolato dividendo la percentuale di risorse disponibili per il numero di capi ammissibili ai premi. In entrambi i casi il premio spetta al detentore delle vacche al momento del parto.
Al settore delle bufale è destinato lo 0,96 per cento delle risorse disponibili. Il premio è concesso alle bufale di età superiore ai 30 mesi e spetta al richiedente detentore dei capi al momento del parto. Anche in questo caso il premio deriva dal rapporto tra le risorse disponibili e il numero di capi ammissibili al premio.
Misura premi per il settore carne bovina
Per il settore carne bovina sono previsti due premi: il premio alle vacche nutrici da carne o a duplice attitudine e un premio spettante ai bovini macellati in età compresa tra i 12 e i 24 mesi.
Al premio vacca nutrice è assegnato il 9,5 per cento del budget per l’accoppiato. Per poter usufruire del premio è necessario che i capi siano iscritti ai Libri genealogici o al Registro anagrafico delle razze bovine. Il premio, spettante al richiedente detentore dei capi al momento del parto, è calcolato dividendo le risorse disponibili per il numero di vacche ammissibili nell’anno e considerando una maggiorazione del 20 per cento per le vacche incluse in appositi piani selettivi o di gestione della razza. Per il biennio 2015-2016 la suddetta maggiorazione è destinata alle vacche nutrici di razza Chianina, Marchigiana, Maremmana, Romagnola e Podolica, facenti parte di allevamenti che aderiscono a piani di gestione volti al risanamento dal virus responsabile della Rinotracheite infettiva del bovino (IBR).
Al premio per i bovini macellati in età compresa tra 12 e 24 mesi è destinato il 15,6 per cento delle risorse previste per l’accoppiato. I capi devono essere allevati presso le aziende del richiedente per un periodo non inferiore a sei mesi prima della macellazione. Il premio è calcolato dividendo le risorse ad esso assegnate per il numero di capi ammissibili e destinando una maggiorazione del 30 per cento per i capi allevati per almeno 12 mesi nelle aziende dei richiedenti o aderenti a sistemi di qualità nazionali o regionali oppure una maggiorazione del 50 per cento per i capi macellati e certificati DOP o IGP.
Misura premi per il settore ovi-caprino
Per il settore degli ovi-caprini sono previsti due premi: premio alle agnelle (2,21 per cento del massimale per l’accoppiato) e premio agnello IGP (1,29 per cento del massimale per l’accoppiato). Il primo è concesso alle agnelle da rimonta identificate e registrate ai sensi del Reg. (CE) 21/2004 e facenti parte di greggi che aderiscono ai piani regionali di selezione per la resistenza alla screpie e nei quali sono esclusi dalla riproduzione gli arieti omozigoti sensibili alla screpie.
In entrambi i casi il premio è calcolato dividendo le rispettive percentuali di risorse per il numero di agnelle da rimonta ammissibili o per il numero di capi macellati e ammissibili.
Nell’ambito dei seminaivi (34,24 per cento delle risorse per l’accoppiato) il sostegno è previsto per i seguenti settori: riso, barbabietola da zucchero, pomodoro destinato alla trasformazione, grano duro, soia, colture proteiche e proteaginose (semi oleosi).
Misura premi per i settori frumento duro, colture proteiche e proteaginose
Il sostegno alla soia è previsto per le regioni del Nord (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna) ed è calcolato dividendo l’ammontare delle risorse disponibili (2,3 per cento del budget per l’accoppiato) per il numero di ettari ammissibili. Per ettaro ammissibile si intende la superficie a soia, seminata e coltivata secondo le normali pratiche colturali e mantenuta in condizioni normali almeno fino alla maturazione piena dei frutti e dei semi. Fino a cinque ettari il sostegno è concesso per l’intera superficie, mentre per la superficie eccedente il sostegno può essere concesso fino al 10 per cento della superficie.
Per le Regioni del Centro-Sud è previsto un premio per le superfici a frumento duro seminate e coltivate secondo le normali pratiche colturali e mantenute in normali condizioni almeno fino alla maturazione piena delle cariossidi. A tale premio è destinato il 13,95 per cento delle risorse disponibili per il sostegno accoppiato.
Per le Regioni del Centro è previsto anche un premio per la coltivazione delle colture proteaginose, leguminose da granella e degli erbai annuali di sole leguminose, finanziato con il 3,3 per cento delle risorse per l’accoppiato. Per poter usufruire del premio le superfici coltivate con le proteaginose e le leguminose da granella devono essere mantenute in condizioni normali almeno fino alla maturazione piena dei semi, mentre le superfici investite a erbai devono essere mantenute in condizioni normali almeno fino al raggiungimento della fioritura.
Per le regioni del Sud, invece, è concesso un premio per la coltivazione di leguminose da granella e di erbai annuali di sole leguminose, finanziato con il 2,75 per cento delle risorse per l’accoppiato. In merito al mantenimento della superficie, valgono le stesse regole viste per le regioni del centro.
Misura premi per il settore riso. Al settore riso è destinato il 5,3 per cento delle risorse per l’accoppiato. Il premio è concesso alle superfici seminate e coltivate secondo le normali pratiche colturali e mantenute in condizioni normali almeno fino alla maturazione piena delle cariossidi.
Misura premio per il settore barbabietola da zucchero. Il premio, al quale sono destinate il 4,01 per cento delle risorse previste per l’accoppiato, è concesso al produttore sulla base delle superfici impegnate nei contratti di fornitura (allegati alla domanda UNICA) stipulati con le industrie saccarifere, seminate e coltivate secondo le normali pratiche colturali e mantenute in normali condizioni almeno fino alla maturazione piena delle radici.
Misura premi per il settore del pomodoro da destinare alla trasformazione. Il premio, al quale sono destinate il 2,63 per cento delle risorse previste per l’accoppiato, è concesso ai produttori le cui superfici sono impegnate in contratti di fornitura stipulati con un’industria di trasformazione anche attraverso un’organizzazione dei produttori riconosciuta. Il contratto di fornitura o l’impegno di coltivazione nel caso dei produttori associati ad una OP, devono essere allegati alla domanda UNICA. Inoltre, le superfici devono essere seminate e coltivate secondo le normali pratiche colturali e mantenute in condizioni normali almeno fino alla maturazione piena dei pomodori.
Il premio per i seminativi, ad eccezione di quanto stabilito per la soia per la quale sono previsti dei limiti, è calcolato dividendo il massimale previsto per la misura per il numero di ettari ammissibili.
In tutti i casi, se la maturazione richiesta non è raggiunta a causa di circostanze eccezionali riconosciute, le colture sono comunque ammissibili, purché le superfici non siano utilizzate per altri scopi fino alla fase di maturazione richiesta.
Al settore olivicolo sono destinate, in totale, il 16,4 per cento delle risorse previste per l’accoppiato.
Misura premi per il settore olio di oliva
Per il settore olivicolo è previsto un premio (10,3 per cento delle risorse previste per l’accoppiato) per le superfici olivicole situate in Liguria, Puglia e Calabria, nelle quali l’olivicoltura costituisce una parte rilevante dell’economia agricola regionale.
Per la Puglia e la Calabria è inoltre previsto un premio aggiuntivo per le superfici con pendenza superiore al 7,5 per cento (3,10 per cento delle risorse previste per l’accoppiato).
Infine, il 3 per cento del massimale previsto per il pagamento accoppiato è destinato alle superfici olivicole che aderiscono a sistemi di qualità. Tale premio si applica all’intero territorio nazionale.
I centri Caa Coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Il presente articolo rientra nel progetto “La nuova PAC – Tra sostenibilità e innovazione. Impatti sulle aree rurali” cofinanziato dall’Unione Europea – DG AGRI. I pareri in esso espressi impegnano soltanto l’autore e non possono essere considerati come costituenti una presa di posizione ufficiale della Commissione Europea.
Il Punto Coldiretti – 12 novembre 2014