L’ennesima riforma della Pubblica amministrazione rischia di non rispondere alle esigenze di rinnovamento delle Pubbliche Amministrazioni perché non tiene in considerazione le criticità antiche dell’organizzazione del lavoro pubblico. Anzi, al di là delle enunciazioni di principio: crea forme di precarizzazione allarmanti per i dirigenti di carriera e favorisce il rapporto collusivo fra politica e amministrazione. Di fronte al pericolo concreto di lasciare insolute le questioni, le quattro Confederazioni autonome sopra evidenziate e le OO.SS. a loro aderenti, hanno convocato unitariamente una conferenza stampa per riaffermare i principi di legalità, imparzialità, merito e trasparenza nell’attribuzione degli incarichi dirigenziali. L’interconfederale chiarisce che non è pregiudizialmente contraria alla Riforma (A. di Governo n. 328) ma sottolinea le principali criticità e i motivi di dissenso più marcati.
Tra questi, l’invasione dell’influenza politica nel campo delle pubbliche amministrazioni, la precarizzazione della dirigenza pubblica per la mancanza di garanzie nell’attribuzione degli incarichi, la composizione delle Commissioni preposte alla gestione dei tre ruoli unici che non dà sufficiente garanzia di imparzialità. “Deve essere chiaro – affermano le quattro Confederazioni – che l’affidamento dell’incarico è un diritto del dirigente, peraltro sancito dai contratti di lavoro, e rappresenta il presupposto per una corretta valutazione della prestazione dirigenziale. In breve, non devono esistere dirigenti privi di incarico se non a seguito di reiterata valutazione negativa”. La mancanza di meccanismi di priorità a favore dei dirigenti che hanno completato l’incarico con valutazione positiva interromperà la continuità amministrativa e mortificherà il know-how.
Anche le penalizzazioni economiche preoccupano le quattro Organizzazioni: “Andranno salvaguardati i diritti economici dei dirigenti sia con l’immissione in ruolo a seguito del superamento di pubblico concorso, sia con l’affidamento dell’incarico in assenza di valutazione negativa. Il sistema di valutazione andrà approfondito in sede di approvazione del regolamento nella cui stesura appare indispensabile una consultazione preventiva delle Confederazioni sindacali”. Le quattro Confederazioni evidenziano inoltre la problematica relativa al destino delle graduatorie degli idonei dopo il 31.12.2016. “La posizione di questi lavoratori non può essere ignorata”.
Cida, Confedir, Confsal e Cosmed
La Conferenza stampa è l’ennesima occasione per evidenziare i principali aspetti problematici della Riforma e per offrire responsabilmente un contributo di proposta da parte delle quattro Confederazioni che rappresentano la maggior parte della dirigenza pubblica. Unitariamente chiedono al Governo di essere ascoltate nel comune interesse loro e in quello dei cittadini e di valutare l’idea di una Riforma condivisa dalla dirigenza pubblica, che valorizzi il merito e le competenze effettive di ciascuno.
24 novembre 2016