Non è finita qua, almeno secondo Flavio Tosi, sindaco di Verona, già assessore regionale alla Sanità e – da quando è stato espulso dalla Lega Nord – avversario diretto del governatore Luca Zaia. Dice il sindaco, a proposito del taglio delle Usl approvato ieri dal consiglio regionale: «Zaia conferma, come si era già compreso da tempo, tutta la sua incompetenza in materia sanitaria. Non mi metto nei panni del governo né della Corte Costituzionale, ma è un provvedimento che immagino verrà impugnato e cassato».
Il punto che solleva Tosi non è tanto il taglio in sé, quanto il fatto che a Vicenza e Venezia si sia derogato al principio di una sola azienda sanitaria per provincia. «Le due Usl aggiuntive sono immotivate – dice Tosi – Quella nel Veneto orientale viene istituita adducendo come motivo i flussi turistici lontani dal capoluogo. Ma lo stesso dovrebbe valere allora per una Usl del Garda, dove ci sono importantissimi flussi turistici in un territorio scomodo dal capoluogo. Per Bassano poi non ci sono motivazioni plausibili. Zaia dichiara, incredibilmente, che a Bassano è stato tolto il tribunale. Ma cosa c’entra con la Sanità? A mia modesta opinoine, la legge sarà cassata dalla corte costituzionale per iniquità».
Non è solo Verona, sottolinea Tosi, a venire penalizzata dalla riforma. «Lo sono allo stesso modo Treviso e Padova – spiega – se si fosse seguito un criterio di omogeneità tutte le grandi province avrebbero dovuto almeno due usl. Invece, ragioni di bottega e dispetti, si è scelto di non adottare un criterio sanitario oggettivo. È un suicidio dal punto di vista amministrativo, in cui Zaia dimostra incompetenza e spregio delle regole».
Le voci di protesta contro la riforma non si levano solo dal Comune di Verona, ma anche a Legnago, dove aveva sede la Usl 21. «La Lega ha deciso di chiudere definitivamente la nostra Ulss 21 – scrive sul suo profilo Facebook il sindaco Clara Scapin, del Pd – La sua responsabilità è grande. Il nostro territorio ne sarà impoverito sia per i servizi sanitari che per l’occupazione! La Lega locale ha appoggiato questo disegno confidando nelle promesse di Verona. Inutili i nostri tentativi a tutti i livelli di ragionare sui numeri : un’unica Ulss provinciale di 980.000 abitanti da Malcesine a Castagnaro con sede a Verona città potrà garantire il diritto alla salute dei nostri cittadini? Saremo periferia!»
Il Corriere del Veneto – 7 ottobre 2016