Il semaforo nell’Usl 2 è arancione tendente al rosso: abbiamo superato il tasso di occupazione del 40% per i ricoveri Covid, e questo senza nemmeno considerare l’ospedale di comunità di Vittorio Veneto. È la soglia stabilita dal ministero nei suoi 21 indicatori che, ponderati da un algoritmo, determinano le zone arancioni e rosse.
Dopo l’allarme della Regione di qualche giorno fa, con Treviso inserita già nella quarta fascia di rischio su cinque, arriva quindi il bollettino quotidiano a certificare con i numeri la sofferenza degli ospedali della Marca, nonostante il piano di potenziamento programmato dall’Usl. La buona notizia è che le terapie intensive restano ben al di sotto del livello di guardia: 19 posti occupati su 80, il 23,7% con soglia ministeriale al 30%, e soprattutto con un trend di crescita assai più contenuto rispetto ai ricoveri ordinari.
LE CIFRE In questo momento negli ospedali dell’Usl 2 ci sono 284 persone ricoverate a causa del Covid-19. Di queste, 246 sono nei reparti ordinari, 19 in terapia intensiva, 19 nell’ospedale di comunità di Vittorio Veneto. I posti letto ordinari disponibili, secondo il piano d’azione presentato dall’Usl 2, sono 594. Il protocollo del ministero impone di tenere sotto il 40% “il tasso di occupazione dei posti letto totali di area medica per pazienti Covid-19”, quindi senza considerare le terapie intensive e gli ospedali di comunità. L’Usl 2, in questo modo, arriva al 41,41% (246 su 594). Gli ospedali con la pressione maggiore sono Treviso (74 ricoveri) e Montebelluna (78). Il dato di per sé non è sufficiente a trasformare una provincia in zona rossa o arancione, primo perché la valutazione ministeriale è inizialmente su base regionale, e poi perché eventuali restrizioni su scala locale vengono decise da altri venti indicatori.
IL BOLLETTINO Di certo i numeri di Treviso non aiuteranno il Veneto a mantenere lo status di regione “gialla”. Il report quotidiano di Azienda Zero racconta infatti di un’epidemia ancora in piena espansione. I nuovi contagi rintracciati in provincia di Treviso sono 567, in leggero calo rispetto ai giorni scorsi quando erano costantemente sopra quota 600. Continuano a crescere gli “attualmente positivi”, saliti a quota 10.669 (soltanto sabato avevano superato quota 10 mila), mentre dall’inizio dell’emergenza a oggi Treviso si conferma la provincia veneta più colpita dal Covid, con 16.062 casi (colpito un trevigiano su 55, al netto di tutti i casi sfuggiti al tampone). Il bollettino di ieri non registra nuove vittime (restano 399), ma ieri mattina è mancata, positiva al Covid, Zita Michielin, novantenne ospite della casa di riposo Villa Belvedere di Crocetta, una delle strutture più colpite dal coronavirus.
ANDREA DE POLO – LA TRIBUNA DI TREVISO