Si aprono le prime falle al sistema di ricollocazione dei dipendenti provinciali in sovrannumero, come per altro largamente prevedibile. Nonostante i vincoli alle assunzioni imposti dall’articolo 1, commi 424 e 425, della legge 190/2014, una breve navigazione in internet o l’accesso al sistema delle Comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro rivela che le amministrazioni pubbliche stanno interpretando in modo piuttosto disinvolto le disposizioni normative.
Per esempio, il comune di Trani ha attivato ben quattro avvisi di mobilità volontaria secondo le modalità ordinarie, previste dall’articolo 30, comma 1, del digs 165/2001, come se la legge di stabilità non esistesse. Altri avvisi di simile tenore hanno pubblicato i comuni di Pese, Conegliano, Canapiglia Marittima, insomma enti locali e di altra natura, un po’ in tutta Italia. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli, da parte sua, non sembra aver fatto nulla per fermare la procedura di concorso finalizzata all’assunzione di 49 dirigenti di seconda fascia, avviata nel 2013 e ancora talmente lontana dalla conclusione, che la prova preselettiva è stata rinviata ad un avviso che verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4a serie speciale del 20 febbraio 2015. Insomma, vuoi perché le amministrazioni pubbliche diverse dalle province non si sentono direttamente investite e coinvolte dalla questione e dunque non hanno approfondito a dovere, vuoi perché le disposizioni citate della legge 190/2014 non chiariscono espressa mente che le mobilità volontarie sono congelate esattamente come i nuovi concorsi (per quanto questa conclusione sia perfettamente evidente), vuoi ancora perché, proprio in quanto al corrente dei vincoli, cerchino di correre per fare assunzioni in autonomia, in tantissimi stanno bypassando le previsioni della legge 190/2014. I fatti mettono in evidenza come manchi un’autorità di controllo, chiamata a verificare gli adempimenti ai vincoli. È vero che i commi 424 e 425 della legge di Stabilità sanzionino con la nullità le assunzioni disposte in loro violazione. Tuttavia, pare altrettanto evidente che molto amministrazioni contino sulla circostanza di sfuggire a maglie di controlli in enetti non formalizzati o costituiti, oppure pensano che risulterà difficile far valere le nullità delle assunzioni. Risulta, dunque, necessario che il Governo intervenga con estrema urgenza per fermare la corsa alle assunzioni al di fuori dei vincoli normativi o, quanto meno, per dettare con chiarezza le modalità operative, istituendo anche un sistema di controllo e rilevazione delle assunzioni nulle, chiarendo che da esse discende comunque responsabilità di natura amministrativa. In mancanza di questo, al caos già creato dalla riforma delle province e dalla legge 190/2014 rischia di aggiungersi l’anarchia e la corsa degli enti meno attenti ai vincoli alle assunzioni, che finisce per pregiudicare il buon esito di una procedura di ricollocazione gigantesca, rivolta a circa 20 mila lavoratori.
Luigi Oliveri – ItaliaOggi – 17 gennaio 2015