I lavoratori italiani che consumano pasti fuori casa sono sempre più attenti all’alimentazione bilanciata, più dei cittadini di altri paesi europei. Sono alcuni dei risultati del sondaggio Food (Fight Obesity through Offer and Demand) 2017, presentati al Parlamento europeo. Il progetto, cui aderiscono ong, imprese, istituzioni e università di tutta l’Ue, raccoglie interviste dal 2012, e nel 2016 ha coinvolto oltre 20mila lavoratori e 1.300 ristoratori in Austria, Belgio, Repubblica ceca, Francia, Italia, Portogallo, Slovacchia e Spagna. Nel 2016, l’87% degli intervistati italiani ha dichiarato di considerare l’equilibrio nutrizionale dei pasti serviti un criterio importante per la selezione di un ristorante. Il valore è in crescita rispetto al passato e al di sopra della media degli altri paesi Ue (77%).
Riguardo alla scelta del menu, il desiderio del momento (59%) e scelte salutistiche (58%) sono quasi equivalenti, con le seconde che si sono molto rafforzate nell’ultimo anno, in corrispondenza della minore importanza di fattori come il prezzo (considerato molto più rilevante nel 2012). “La coincidenza fra offerta e domanda è piuttosto buona in Italia quando si tratta di alimentazione bilanciata”, conclude lo studio che però stigmatizza una tendenza tra i ristoratori intervistati che è abbastanza forte soprattutto nell’ultimo anno: “In questi cinque anni, i ristoranti italiani avevano pareri piuttosto positivi sulla preparazione di pasti sani, ma nel 2016 la percentuale di opinioni positive sulla cucina sana è scesa”.
Ansa – 23 ottobre 2017